“In Abruzzo è ancora obbligatorio indossare la mascherina, anche all’aperto, laddove non sia possibile rispettare il distanziamento sociale”.
Lo ricorda il primario delle Malattie infettive di Pescara, Giustino Parruti, della task force regionale per l’emergenza coronavirus, invitando le istituzioni e le amministrazioni locali a “rafforzare un minimo la vigilanza, anche solo per far capire che i controlli ci sono”.
Dopo giorni senza pazienti in rianimazione, “abbiamo di nuovo due ricoveri in terapia intensiva. Questo – sottolinea l’infettivologo – dimostra che quando la circolazione del virus si allarga un pochino ci sono pazienti più gravi. La nostra esperienza è la riprova del fatto che chi ha fantasticato su una riduzione della potenza infettiva ha sbagliato. Purtroppo l’attuale situazione mondiale e i nostri casi dimostrano che quando il virus circola trova ospiti più suscettibili”.
Il riferimento è, in particolare, alla situazione di Chieti: dopo un negoziante risultato positivo, diversi suoi familiari e contatti hanno contratto il virus e tra questi le due persone finite in terapia intensiva. Proprio per questo Parruti rilancia l’appello alla prudenza e alla prevenzione.
“Che la circolazione del virus non aumenti – afferma – è sia un bene pubblico sia un bene privato. L’ingrediente principale è il buon senso di tutti, a partire dai singoli cittadini, ma azioni di vigilanza e verifica possono servire per far capire alle persone che non si deve perdere il controllo della situazione”.