Covid, in Abruzzo ricoveri in terapia intensiva al 9%

Alla luce dei dati odierni, in Abruzzo il tasso di occupazione dei posti letto scende al 9% sia per le terapie intensive sia per l’area non critica, a fronte di soglie da zona gialla rispettivamente del 10 e del 15%.

L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti continua a salire e arriva a 218 (soglia limite 50), registrando il valore più alto degli ultimi nove mesi e, in particolare, dalla prima metà di marzo.

A livello territoriale, i numeri più alti continuano ad essere quelli del Teramano: l’incidenza schizza a 258, valore, il più alto dell’anno, che con i parametri della scorsa primavera avrebbe fatto scattare la zona rossa. Segue, con 223, il Pescarese, in rapido peggioramento; nel solo capoluogo adriatico il parametro è a 232, dato più alto degli ultimi nove mesi. Poi ci sono il Chietino, con 194, e l’Aquilano, con 190.

I numeri, seppur in peggioramento, confermano l’efficacia della campagna vaccinale. L’ultima volta che l’incidenza del contagio era a valori analoghi a quelli odierni, il dato sui ricoveri era, sia per le terapie intensive sia per l’area non critica, tra le sei e le sette volte superiore rispetto a quello attuale. Anche il numero medio dei decessi era di gran lunga superiore rispetto a quello attuale: nell’ultima settimana i morti sono stati 16; negli stessi sette giorni del 2020 erano stati una settantina.

 

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