Missiva, quella di Giuliante, legata all’emergenza coronavirus e che sembra sostanziarsi in alcune proposte di fondo: una maggiore riduzione e rimodulazione dei servizi, l’anticipazione della prima quadrimestralità 2020, il ricorso agli ammortizzatori sociali, l’invarianza del contributo regionale (rispetto ad un esercizio drasticamente ridotto). “Oltre a esternare perplessità di legittimità rispetto alla concreta possibilità che la Regione Abruzzo possa erogare somme non corrispondenti al reale servizio espletato”, replicano Filt Cigl, Fit Cisl, Uil Trasporti eFaisa Cisal, “a queste proposte vorremo suggerire al Presidente Giuliante di aggiungerne una quarta che consiste nell’eliminare immediatamente gli sprechi e le tante disfunzioni che caratterizzano l’azienda che presiede unitamente al Direttore Generale Max Di Pasquale.
L’ELENCO
1. Eliminazione degli assegni ad personam corrisposti con decisione unilaterale ad alcuni quadri aziendali;
2. Eliminazione delle tessere gratuite riconosciute alle forze dell’ordine, ai dipendenti pubblici ed istituzionali ecc. (persino sulle tratte commerciali soggette a libero mercato come ad esempio L’Aquila Roma);
3. Ritiro immediato dei bandi di concorsi pubblicati per assicurare carriere a figure apicali mai condivisi dalle scriventi;
4. Rivisitazione dei contratti particolarmente onerosi e che non trovano giustificazione (vedasi il contratto da 225mila euro per la comunicazione);
5. Revisione delle indennità da corrispondere alle figure dirigenziali e al Consiglio di Amministrazione di TUA Spa;
6. Applicazione di una rigorosa separazione contabile tra le attività di natura commerciale e quelle oggetto di contribuzione regionale. A tal proposito occorre immediatamente rimodulare ulteriormente i servizi commerciali espletati da Tua in relazione ai viaggiatori trasportati in questo periodo;
7. Rendersi conto di aver fatto transitare le linee di collegamento Pescara Chieti ancora in questi giorni presso una nota azienda ubicata in località Dragonara, specializzata nel “fai da te” che aveva già chiuso i battenti come tutte le altre aziende di natura commerciale in virtù dei DPCM pubblicati dal Governo Conte;
8. Applicare rigorosamente (cosa che contrariamente alle sue rassicurazioni non sta avvenendo) le disposizioni normative impartite dalle Autorità competenti (DPCM) al fine di fronteggiare l’emergenza determinata dal “Coronavirus” allo scopo di prevenire la diffusione del Covid-19. A tal proposito respingiamo per la seconda volta al mittente le accuse di sciacallaggio indirizzate alle Organizzazioni Sindacali. Il personale in generale sta ancora aspettando di ricevere le famigerate mascherine (vanno bene anche quelle antipolvere consegnate rispettivamente solo venerdi ai Capitreno e sabato agli autisti de L’Aquila).
9. Applicare rigorosamente “il protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto tra Governo, sindacati ed imprese
10. Procedere sistematicamente alla sanificazione degli autobus e dei treni, dei locali aziendali, degli spogliatoi ecc. ubicati in TUTTE le sedi aziendali (e non solo a Pescara) compresi l’impianto produttivo ferroviario di Saletti presso la SEVEL (TUA ha spesso una amnesia verso la propria divisione ferroviaria) ed il neo QUASI DEPOSITO di Chieti, un semplice piazzale laddove il personale ad oggi è ancora RICOVERATO in un container ed al quale non vengono ancora adeguati i tempi di trasferimento ed i turni di lavoro per occultare parzialmente i costi della nuova scelta, nonostante le reiterate promesse a verbale. 11. Infine, evitare equivoci derivanti dalla sua attività politica contemporanea a quella di presidente. Risulta infatti essere il primo ed unico presidente di TUA ad aver avuto la necessità di farsi riservare uno studio presso la Unità di Produzione di Teramo. Guarda caso proprio nella provincia dove riveste la carica di commissario del proprio partito politico”.