I fatti contestati dalla FP CGIL nella primavera 2019 erano relativi al comportamento dell’Amministrazione regionale nel corso del confronto sui criteri generali relativi ai sistemi di incentivazione. La Parte pubblica nonostante si fosse già sottoscritto in data 21 marzo 2019 un accordo su predetta materia ha successivamente modificato in numerosi punti quanto concordato.
L’organizzazione sindacale aveva depositato un ricorso al giudice del lavoro attraverso l’avvocato Francesca Ramicone.
Nella sentenza il Giudice ha osservato che il “per quanto il confronto integri una procedura finalizzata alla preventiva informazione e alla consultazione delle organizzazioni sindacali, esso non può intendersi come mero adempimento formale ma come riconoscimento al sindacato di posizione partecipative ai processi decisionali”.
Od ancora “quando l’Amministrazione abbia concordato con le Organizzazioni sindacali le misure da adottare – misure che restano pur sempre prerogativa esclusiva del datore di lavoro – esprimendo adesione ad un testo, appare palese l’antisindacalità della successiva condotta dell’Ente che, senza riattivare il confronto, inaspettatamente ed unilateralmente modifichi i contenuti. Tal condotta contrasta con i principi di buona fede e correttezza in quanto altera le regole del leale dialogo, dando luogo ad atteggiamenti di negazione del ruolo svolto dalle organizzazioni sindacali, togliendo credibilità al sindacato stesso – nel caso in esame al sindacato ricorrente – il quale, confidando nel positivo risultato ottenuto in sede di confronto, si vede spogliato della sua effettiva rappresentatività in seguito al disconoscimento del ruolo dialettico assegnatogli”
“Da parte nostra siamo soddisfatti che siano state riconosciute le nostre ragioni e soprattutto pensiamo che sia stato necessario ribadirle e precisarle per interrompere una situazione determinatasi all’epoca dei fatti e che per diversi aspetti continua oggi tutte le volte che l’Ente regionale si sottrae ad un confronto con le rappresentanze sindacali portatrici di interessi di categoria, in questo caso, ma più in generale di interessi diffusi che riguardano tutti i cittadini abruzzesi”, si legge in una nota a firma di Carmine Ranieri e Paola Puglielli della Cgil.
“Auspichiamo quindi che per il futuro le relazioni sindacali siano svolte sempre nel rispetto del ruolo dei sindacato”.