“Come può il presidente Marsilio pensare ad affrontare i problemi dei trasporti abruzzesi, se l’unica cosa che interessa la maggioranza sono le nomine? – si chiede il capogruppo PD Silvio Paolucci – Il Cda a rischio di Tua non è che la riprova di ciò che andiamo dicendo da mesi ormai: la nuova maggioranza regionale sta facendo incetta solo di poltrone, e con tutti i mezzi e le procedure beffando le promesse fatte agli abruzzesi in campagna elettorale”.
Dura presa di posizione del Pd in Regione dopo la diffusione del parere regionale capace di mettere a rischio le nomine del nuovo CDA dell’azienda dei trasporti pubblici abruzzesi, a cui il presidente avrebbe provveduto senza rispettare le procedure di rito. “Era indispensabile occupare le poltrone al più presto, come se adeguare politicamente la governance fosse l’unica priorità del settore – dice Paolucci – Tutto questo, paradossalmente, emerge il giorno dello sciopero dei trasporti, della mobilitazione necessaria per catturare l’attenzione della maggioranza regionale e dell’azienda sul servizio, e l’indomani della richiesta partita dallo stesso vertice di Tua, di istituire una commissione d’inchiesta per fare luce sui conti che lo stesso promosso Direttore Generale avrebbe nel tempo “gestito” e che a nostro giudizio dovrebbe occuparsi anche delle nomine del CDA.
Un caso dopo l’altro che sta conducendo TUA alla catastrofe, per via dell’incompetenza e della fretta di sistemare i propri uomini sulle giuste poltrone, senza minimamente preoccuparsi dei diritti dell’utenza, più volte lasciata a piedi e costretta a viaggiare in condizioni via via più insopportabili.
Mentre la maggioranza pensa a spartirsi ruoli e spazi, il settore dei trasporti è prossimo al collasso e privo di una chiara strategia. Il taglio di 1 milione di chilometri sul territorio regionale, unitamente alla privatizzazione di 2 milioni di corse è un serio pericolo per le Aree interne d’Abruzzo che rischiano l’isolamento. Si sperpera per poltrone e consulenze e si risparmia sulla pelle degli utenti che pagano gli abbonamenti anche annuali, ma resta a piedi in diversi casi. A tutto ciò si aggiungono i colpevoli ritardi sui concorsi avviati lo scorso anno per garantire continuità al settore manutentivo e sulle gare per l’affidamento dei restanti servizi TPL non eserciti da TUA.
Un caso tira l’altro, tutto porta verso un baratro che l’Abruzzo non merita e che non risponde ai diritti che ha l’utenza di avere un trasporto pubblico se non efficiente, almeno funzionante”.