Andiamo alla scoperta del castello medievale di Bominaco risalente al XV secolo, costruito sulle rovine di una fortezza del XII secolo.
In Abruzzo ci sono luoghi che hanno un alone magico e il castello medievale di Bominaco è uno di questi, vuoi per la posizione in cui si trova, vuoi perché è ridotto allo stato di rudere, riesce a catalizzare energie naturali in modo davvero unico.
Una visita in questo posto è quindi da suggerire a chi vuole perdersi nella natura più rigogliosa della montagna alla scoperta di un luogo ricco di storia e di energia che si percepisce anche solo guardando ciò che è rimasto dopo il passare dei secoli. Scopriamo di più del Castello medievale di Bominaco.
Il Castello medievale di Bominaco domina l’altopiano di Navelli da una posizione strategica e, anche se in stato di rudere, ha un fascino unico che attira visitatori e turisti da ogni parte d’Italia e del mondo. Anche perché questa i resti di questa rocca si trovano appena sopra la chiesa di Santa Maria Assunta e l’Oratorio di San Pellegrino che è conosciuto per essere la Cappella Sistina d’Abruzzo.
La chiesa di Santa Maria Assunta e l’Oratorio di San Pellegrino sono tra i dieci luoghi di culto più importanti in Abruzzo e vale la pena visitarli almeno una volta nella vita anche per ammirare gli straordinari affreschi duecenteschi che si trovano all’interno e la bellezza delle decorazioni.
Sovrastante la frazione di Bominaco, che si trova all’interno del perimetro del comune di Caporciano, un piccolo borgo in provincia de L’Aquila che domina il Tratturo Magno, uno dei cammini più belli d’Abruzzo, si trova il Castello di Bominaco.
Si tratta di una fortezza le cui origini risalgono al XII secolo, quando venne edificato come presidio di controllo territoriale nella forma tipica del castello-recinto fortificato.
La storia è particolare, nell’agosto del 1423 il capitano di ventura Braccio da Montone lo distrusse completamente, uccidendo anche il feudatario Castellano della Rosa. Poco dopo, su autorizzazione di Papa Martino V, Cipriano da Forfona – erede di Jacobuccio – lo fece ricostruire nelle forme che oggi si riconoscono nei ruderi.
Perché visitare questo luogo? Semplice, perché è un posto molto suggestivo e ricco di energia. Dalla posizione in cui si trova si può ammirare un paesaggio mozzafiato e chi vuole può liberamente raggiungerlo in qualsiasi momento salendo lungo un breve sentiero che fa accedere ai resti delle mura e delle torri.
Il colpo d’occhio sull’altopiano è straordinario, la vista si perde fino ai pendii del Gran Sasso sullo sfondo. Un’esperienza consigliabile a tutti gli amanti della natura.