Il Comitato VIA della Regione impone all’Ufficio Caccia lo stop al prelievo su tutto il territorio regionale di Moriglione e Pavoncella e inserisce numerose altre prescrizioni per limitare l’impatto dell’attività venatoria su specie ed habitat.
Per altre 6 specie ( Frullino, Tortora selvatica, Canapiglia, Codone, Tordo sassello e Mestolone) il divieto riguarderà i siti Natura2000 (Sic e ZPS).
La chiusura alla caccia a Moriglione e Pavoncella era stata richiesta addirittura direttamente dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Ambiente in considerazione del cattivo stato di conservazione delle due specie. Incredibilmente l’Ufficio Caccia della Regione Abruzzo fino all’ultimo ha cercato di permettere di sparare ad entrambe. Fortunatamente hanno prevalso le ragioni tecniche, legali e dell’ambiente.
Inoltre il parere del comitato contiene numerose ulteriori prescrizioni, soprattutto per prevenire il disturbo ad una specie importante quale l’Orso bruno.
Il Comitato VIA ha anche bocciato il cosiddetto “calendario multicolor”, esprimendosi esclusivamente sulla parte in nero della proposta, che recepiva alcune delle censure derivanti dalla sospensiva del TAR. Infatti, l’Ufficio caccia della Regione aveva provato ad introdurre, con testo in rosso, delle subordinate con soluzioni molto meno restrittive. Il Comitato VIA, come già l’ISPRA, ha ritenuto giustamente di doversi esprimere solo sulle misure indicate nel testo nero. A questo siamo arrivati, a dover scegliere tra colori diversi di un atto amministrativo!
Grazie alla sospensione del Calendario concessa dal TAR, al parere dell’ISPRA, alle numerose osservazioni delle associazioni, SOA compresa, e alle decisioni del Comitato VIA è stato almeno migliorato un calendario venatorio che in partenza conteneva enormi criticità, fermo restando l’impatto che ha l’attività venatoria sull’ambiente in generale.
Crediamo che l’Ufficio Caccia della Regione, che da anni ormai rimedia censure a tutti i livelli, debba riflettere attentamente sul proprio operato, senza provare ulteriori colpi di mano nelle prossime settimane. Auspichiamo che il nuovo dirigente provveda a cambiare modalità di confronto per il futuro senza altre forzature che, alla fine, si ritorcono contro chi le propone visto che la Regione ha, tra l’altro, pochissimi dati per pianificare l’attività venatoria secondo i criteri previsti dalle normative comunitarie dovendo al contempo assicurare la conservazione e la tutela di specie rarissime a livello continentale.
l parere, di cui la Regione dovrà tenere conto, vieta in tutto l’Abruzzo la caccia a Moriglione e Pavoncella (come peraltro chiesto da tempo dal Ministero dell’Ambiente); sono stati inoltre limitati i territori di caccia per 6 specie (Canapiglia, Codone, Frullino, Mestolone, Tordo sassello e Tortora selvatica) che non potranno essere cacciate nei SIC e nelle ZPS, e sono stati inserite altre prescrizioni limitative anche per tutelare l’Orso Bruno Marsicano.
La Regione aveva presentato un calendario con indicazioni contrastanti, subordinate a un futuro pronunciamento del TAR. Bene hanno fatto sia l’ISPRA che il Comitato VIA regionale a esprimersi solo sulle parti certe, confermando così la chiusura della caccia all’allodola e alla coturnice e consentendo la caccia ai soli residenti nell’area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo.
In pratica sono state accolte le obiezioni presentate dal WWF sia attraverso un ricorso al TAR (che, ricordiamo, ha bloccato la caccia almeno fino al 25 settembre), sia attraverso le osservazioni al calendario fatte in sede di Valutazione di Incidenza Ambientale.
“Quest’anno il calendario venatorio regionale sta raccogliendo solo censure”, dichiara Filomena Ricci, delegato del WWF Abruzzo. “Si conferma la situazione di confusione che regna nella gestione regionale di questo settore. La volontà di accogliere le richieste delle frange più estremiste dei cacciatori, rappresentate dalle associazioni venatorie, ha portato a questa situazione. Ad oggi la caccia è sospesa fino ad un nuovo pronunciamento del TAR. Da un lato invitiamo la Regione a non continuare con assurdi tentativi di superare il dettato normativo rimediando solo brutte figure, dall’altro ribadiamo invece la nostra disponibilità a confrontarci nel merito per giungere a una gestione rispettosa della legge. Come WWF siamo contrari alla caccia, ma essendoci in Italia una legge che la consente, pretendiamo che questa legge sia rispettata e correttamente applicata nell’interesse di tutti i cittadini e non di una piccola minoranza”.
18 Settembre 2019 - 16:31