“Non riscriviamo le regole del calcio, solo l’IFab può farlo per conto della Fifa”. Commenta così all’Ansa il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, l’ordinanza della Regione Abruzzo che per il calcio amatoriale vieta, fino al 31 luglio, i contrasti, le marcature a uomo e le scivolate, consentendo il tocco del pallone solo ed esclusivamente se muniti di guanti.
“Il ministero per lo Sport – aggiunge Gravina – ha emanato i protocolli per l’attività di base su indicazione del CTS e auspico che si adottino ovunque scrupolosamente, perché l’auspicata ripartenza dell’Italia, così come quella del calcio, possa avvenire in maniera unitaria su tutto il territorio nazionale nel rispetto della tutela della salute”.
Sull’argomento in giornata è intervenuto anche Massimo Oddo, campione del mondo nel 2006, pescarese doc, ex tecnico del Pescara (con cui ha vinto quattro anni fa il campionato di B) “E’ come dire che non si può giocare. Non si possono credo, e lo dico senza nessuna polemica ci mancherebbe, fare le cose a metà. In questo modo e con queste prescrizioni diventa impossibile praticare uno sport che è di squadra, come il calcio”.
Ma c’è anche chi, tra le società interessate, si schiera a favore dell’ordinanza. “Nella serata di ieri il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio con l’ordinanza n°72 ha decretato ufficialmente la riapertura di tutti i centri sportivi in Abruzzo – dice la New Dribbling Calcetto – Grazie alla collaborazione e l’impegno profuso dai gestori dei centri sportivi si è instaurato un dialogo costruttivo con l’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì e l’Assessore allo Sport Guido Quintino Liris che con proposte reciproche si è arrivati alla stesura del protocollo. Queste non hanno mai negato la partecipazione e la comunicazione con i gestori, i quali riunendosi in un gruppo mai esistito finora si sono spesi alacremente con numerosi incontri nelle sedi regionali di Pescara e L’Aquila e con video riunioni per trovare le soluzioni di riapertura in sicurezza, dall’altro lato hanno trovato la disponibilità degli assessori che sono andati incontro alle svariate esigenze presenti sul territorio e con un lavoro certosino hanno fatto i che si potesse arrivare alla firma dell’ordinanza. Questa ordinanza chiaramente non è stata stilata per permettere la ripresa di competizioni sportive o eventi ma come si evince chiaramente è pensata a misura di amici e congiunti amatoriali, gli stessi che con il DPCM del 18 Maggio sono stati autorizzati dal governo a cenare insieme nei ristoranti o nelle loro abitazioni (quindi conoscono a menadito la loro storia epidemiologica), per far sì che possano tornare a praticare del sano sport in tutta sicurezza all’interno dei nostri centri sportivi che hanno campi da calcetto e calciotto di estensioni che vanno dai 1000 ai 2500 mq piuttosto che come ormai si assiste da circa un mese in tutta Italia praticare sport, a volte non in sicurezza, all’interno di parchi pubblici se non peggio ancora all’interno di campi comunali spesso lasciati incustoditi. Per questo non può che andare il nostro plauso agli Assessori Verì e Liris che a differenza di ciò che sta accadendo nel resto della penisola ha scelto di decidere! In merito a questa ordinanza noi dei centri sportivi abruzzesi abbiamo ricevuto molti apprezzamenti e complimenti da colleghi gestori e proprietari Centri e Circoli Sportivi da ogni parte d’Italia e l’Abruzzo grazie al suo Presidente ed ai suoi Assessori è ormai abituato a primeggiare in Italia nell’emergenza Covid-19 ed anche in questo caso ha mostrato grande spirito di responsabilità “giocando” d’anticipo rispetto al resto della penisola. Sappiamo che non è ancora il calcio vero ma siamo coscienti che questo è un piccolo ma grande passo verso il ritorno alla normalità. Senza dubbio questo lavoro di squadra messo in campo da tutti i soggetti coinvolti ha permesso di far tornare il pallone a rotolare in mezzo al campo, ora si chiede a tutti gli amici sportivi di usare il buon senso per far sì che il pallone non si fermi”.
Silvio Paolucci. “A furia di anticipare il Governo con le ordinanze di riapertura, stavolta Marsilio è andato oltre e con l’ordinanza n. 72 lo ha addirittura superato, arrivando persino a riscrivere le regole di alcuni sport in chiave Covid, tanto da spiazzare anche le federazioni sportive e facendo diventare l’Abruzzo un caso comico nazionale.
Il Presidente rilegga bene cosa ha ordinato e torni sui suoi passi, annulli l’ordinanza e restituisca al calcio, alla pallavolo, alla pallacanestro le storiche marcature, scivolate e i contrasti prima che quest’ennesima gaffe targata centrodestra diventi una barzelletta.
A meno che non voglia fare un gigantesco biliardino, Marsilio revochi l’ordinanza, scritta senza un supporto tecnico davvero preparato, o, quantomeno, senza il supporto di chi ha la giusta competenza per innovare. La sua nuova perla amministrativa sta mobilitando tutto il mondo sportivo e non è solo la politica a farci una pessima figura, ma tutta la nostra comunità.
Da ex assessore allo Sport sono convinto che anche in situazioni emergenziali si possa trovare il modo per tutelare salute e sana competizione, rendendo la partita sicura, ma anche possibile per atleti e amatori e sottolineando l’importanza sociale dello sport, senza svilirlo così o creare discipline made in Abruzzo destinate ad avere vita breve, ma di certo candidate a diventare indimenticabili”.