La percentuale di copertura dei posti rispetto ai residenti tra 0 e due anni di età è pari al 25,4%, dato, leggermente inferiore rispetto alla media italiana (27,2%), che colloca la regione nella seconda metà della classifica, guidata da Umbria (44%), Emilia Romagna (40,7%) e Valle d’Aosta (40,6%). E’ quanto emerge dal report Istat “Offerta di nidi e servizi integrativi per la prima infanzia – Anno educativo 2020/2021”.
Nei 239 servizi attivi (99 a titolarità pubblica e 140 a titolarità privata) vi sono 6.643 posti autorizzati al funzionamento, di cui 3.374 in strutture pubbliche e 3.269 in strutture private. La percentuale di comuni coperti dal servizio è pari al 37,7% (59,3% in Italia): vale a dire che quasi quasi 200 comuni abruzzesi sono scoperti.
L‘indicatore di presa in carico, cioè gli utenti per 100 bambini residenti tra 0 e 2 anni, è pari a 9,3 (13,7 in Italia).
Nel 2020 i Comuni abruzzesi hanno impegnato complessivamente 12.769.884 euro, di cui 10.715.391 euro come spesa dei comuni singoli o associati e 2.054.493 euro di compartecipazione degli utenti. La percentuale di spesa pagata dagli utenti è pari al 16,1% (12,6% in Italia). I bambini iscritti al 31 dicembre 2020 sono 2.433. La spesa media per utente è pari a 4.404 euro per quanto riguarda la quota pagata dai Comuni e a 844 euro per quanto riguarda la quota pagata dagli utenti.