Dopo le Marche anche l’Abruzzo viene colpito dalla crisi di siccità: persa oltre la metà dell’acqua potabile disponibile.
L’Abruzzo si trova ad affrontare una grave crisi idrica che vede una perdita significativa dell’acqua potabile immessa in rete. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat relativi al 2022, la regione registra una dispersione idrica del 62,5%, posizionandosi al secondo posto a livello nazionale per questa critica situazione. La media nazionale si attesta invece al 42,4%.
Nel dettaglio, nel corso dell’anno preso in esame sono stati immessi in rete ben 253,4 milioni di metri cubi d’acqua, equivalenti a 545 litri pro capite al giorno. Questa cifra supera notevolmente la media italiana che è di 371 litri. Tuttavia, l’acqua effettivamente erogata ai cittadini ammonta solo a 95,1 milioni di metri cubi o 205 litri pro capite al giorno (214 è la media italiana), evidenziando così l’enorme quantità d’acqua che va perduta.
Tra i comuni maggiormente interessati da questo fenomeno troviamo Chieti e L’Aquila che occupano rispettivamente il secondo e terzo posto nella classifica italiana dei territori con le maggiori perdite d’acqua potabile: Chieti con un tasso del 70,4% e L’Aquila con il 68,9%. Pescara si posiziona invece al ventunesimo posto con perdite pari al 54,8%, mentre Teramo sembra essere l’unica città a salvarsi registrando un dato più contenuto del 27,9%.
La situazione diventa ancora più critica alla luce della grave siccità che sta colpendo la regione. Le scarse precipitazioni hanno portato i gestori dei servizi idrici ad attuare misure drastiche come chiusure o riduzioni dell’erogazione dell’acqua durante le ore notturne. Questa condizione sta causando non poco disagio tra i cittadini già provati da un’ondata di caldo persistente.
Non solo gli abitanti sono toccati da questa emergenza ma anche il settore agricolo e quello produttivo risentono pesantemente della mancanza d’acqua. Uno studio condotto da Confartigianato Chieti L’Aquila ha rivelato come oltre duemila imprese abruzzesi operanti nei settori manifatturieri ad alta intensità di utilizzo dell’acqua stiano affrontando seri rischi legati all’emergenza idrica.
Di fronte a tale scenario preoccupante sono numerosi gli appelli e le iniziative messe in campo per cercare soluzioni immediate. Il sindaco di Penne Gilberto Petrucci ha lanciato un appello riguardante lo stato critico dell’agricoltura nell’area vestina mentre il Comitato Bonifica Sostenibile insieme ai circa cinquantamila soggetti privati collegati alla rete idrica gestita dal Consorzio Bonifica Centro hanno espresso forte preoccupazione per la crisi idrica nella Vallata del fiume Tavo.
Incontri e riunioni si susseguono senza sosta: recentemente a Pescara si è tenuto un confronto tra l’Aca (gestore idrico locale) associazioni di categoria ed operatori economici; analogamente a Chieti c’è stato un vertice presso la Prefettura dove una task force dedicata ha discusso misure urgentissime da adottare per far fronte all’emergenza sia idrica che degli incendi.