Il deputato del Movimento 5 Stelle, Fabio Berardini, ha interessato nei giorni scorsi il Ministero dell’Ambiente circa la sicurezza dell’acqua del Gran Sasso, anche in conseguenza delle indagini portate avanti dalla procura di Teramo.
“Data l’importanza del problema, mi sono subito attivato inoltrando tutta la documentazione tecnica al Ministero e sollecitando una riposta in merito”, ha dichiarato il deputato. Il Ministero, proprio qualche giorno, ha trasmesso una risposta che è stata inviata all’Osservatorio sull’acqua del Gran Sasso che Berardini rende nota integralmente.
“In riferimento alla segnalazione, da Voi trasmessa, inerente le interferenze tra gli acquiferi del massiccio del Gran Sasso e i Laboratori INFN e le gallerie dell’Autostrada A24, si riportano di seguito le informazioni acquisite dalla Direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali (DVA) competente in materia. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), ai sensi dell’art. 5 del D.lgs. 105/2015 di recepimento della direttiva 2012/18/UE “Seveso III”, esercita funzioni di indirizzo e coordinamento nella materia e provvede allo scambio di informazioni con l’Unione europea, sulla base delle informazioni fornite dai gestori degli stabilimenti soggetti alla disciplina “Seveso” e dalle autorità competenti. Conformemente al citato decreto, le autorità preposte al controllo delle attività dei gestori sono, per gli stabilimenti classificati come “di soglia superiore”, i Comitati Tecnici Regionali (CTR), organo del Ministero dell’Interno presso le direzioni regionali CNVVF. Al Ministero dell’Interno risulta parimenti attribuito il compito della predisposizione, tramite il Prefetto, dei Piani di Emergenza Esterna (PEE) relativi agli stabilimenti. I Laboratori Nazionali INFN del Gran Sasso, in quanto stabilimento classificato come “di soglia superiore”, sono pertanto soggetti ai controlli di competenza del CTR presso la Direzione Regionale CNVVF Abruzzo”.
E ancora dal Ministero: “Da quanto agli atti risulta che l’ultima ispezione effettuata dal CTR Abruzzo nel 2017, il cui rapporto finale è stato esaminato dal CTR medesimo il 16 gennaio 2018, ha evidenziato che il Sistema di Gestione della Sicurezza per la Prevenzione degli Incidenti Rilevanti dei Laboratori interessati risulta sostanzialmente adeguato alla normativa, salvo alcuni aspetti per i quali lo stesso CTR ha formulato raccomandazioni al gestore. Con riguardo alle criticità specifiche evidenziate da Codesto Osservatorio in merito all’espletamento degli adempimenti prescritti dalla normativa “Seveso” riguardanti il Rapporto di Sicurezza (RdS) e il PEE si evidenzia, sulla base della documentazione pervenuta a questo Ministero, che il CRT Abruzzo, nelle sedute del 23 ottobre e 7 novembre 2018, ha esaminato la relazione conclusiva dell’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza (RdS) presentata dal gestore nel 2016 ed espresso il parere di competenza sullo schema di PEE. In particolare: Il CTR ha concluso l’istruttoria con l’accettazione del RdS ed ha prescritto, per quanto attiene la valutazione della problematica delle interferenze con le acque di falda, le misure necessarie per il miglioramento del livello di sicurezza dei laboratori, da attuare da parte del gestore in tempi congrui e comunque entro termini ben definiti. Il CTR ha esaminato i contenuti dello schema di PEE, approvandolo; il piano aggiorna il precedente PEE del 2008, tenendo conto delle interferenze tra i laboratori INFN, gallerie autostradali e acquifero in coerenza con gli esiti dell’istruttoria del RdS 2016. In ogni caso il Ministero dell’Ambiente, considerata la particolare delicatezza del tema, provvederà a vigilare costantemente, nell’ambito delle proprie competenze, sul rispetto degli adempimenti normativi previsti, al fine di garantire la tutela dell’ambiente e dell’integrità della falda”.