Non era necessario insistere su una posizione così restrittiva che sul piano economico e sociale, a fronte di un modestissimo beneficio sanitario, creava un rilevante danno alla nostra economia con ulteriori penalizzazioni. Rientriamo esattamente nella media nazionale. La cura è durata a sufficienza. Chiediamo equità di trattamento e di adesione ai dati reali”.
Così in conferenza stampa, oggi pomeriggio, a L’Aquila, il Presidente Marsilio, alla presenza dell’assessore alla Sanità Nicoletta Verì, ha spiegato la decisione di emettere un’ordinanza che sancisce per l’Abruzzo il rientro in zona arancione. La riapertura delle scuole, dopo esattamente 21 giorni di zona rossa, è prevista per mercoledì 9 dicembre.
“Noi dobbiamo tutelare questa regione – ha aggiunto Marsilio – in particolare le famiglie e le imprese, sotto il profilo sanitario ma anche guardando all’aspetto economico che ci interessa con altrettante premura. Il trend in miglioramento è stato confermato anche nel week end. Per questo chiedevo una rivalutazione della nostra posizione. L’obiettivo era anticipare l’uscita dalla zona rossa in tempo per riaprire le attività commerciali l’8 dicembre”.
Il Presidente Marsilio ha ribadito quali erano le condizioni che il 18 novembre scorso lo avevano portato alla decisione di anticipare autonomamente l’applicazione della disciplina più restrittiva prevista dalle norme nazionali, con l’obiettivo di iniziare senza indugi la cura necessaria per tornare in una situazione di sicurezza contemperando l’esigenza di tutela della salute pubblica con quella di garantire la tenuta sociale ed economica del territorio regionale.
“Il ministro Speranza – ha precisato il Presidente – la scorsa settimana mi aveva comunicato la proroga di una settimana della zona rossa per l’Abruzzo, dopo che la cabina di regia aveva registrato dati confortanti. Lo stesso Ministro, con il quale sono in stretto contatto, mi aveva anticipato che nel report della Cabina di Regia si dava comunque atto positivamente del fatto che l’Abruzzo ha autonomamente anticipato di alcuni giorni l’adozione delle misure maggiormente restrittive con la zona rossa. Posso dire oggi che questa mia tempestiva decisione ha contribuito ad accelerare il percorso di rientro prima delle festività con indubbi vantaggi sul piano sanitario”. Il presidente Marsilio nell’incontro con i giornalisti ha messo in risalto i grafici circa l’andamento dei dati epidemiologici delle ultime settimane evidenziando come diminuiscono i ricoveri, sia in terapia intensiva che in area medica, mentre da metà novembre ad oggi sono aumentati di alcune centinaia i posti letto complessivamente messi a disposizione. Il tutto in un contesto in cui gli indicatori principali (Rt, tasso occupazione posti letto in terapia intensiva e area medica, tasso di ospedalizzazione sulla popolazione residente) pongono l’Abruzzo perfettamente allineato alle medie nazionali.
“Anche sabato scorso, dati alla mano, – ha proseguito il Presidente -avremmo potuto riaprire. Parliamoci chiaramente: nelle scorse settimane abbiamo adottato misure importanti senza farcelo dire da nessuno, quando era necessario farlo autonomamente . Oggi con altrettanta serietà e serenità adottiamo provvedimenti che consentono di riprendere la vita economica della regione in maniera compatibile con le condizioni del momento, riaprendo i negozi per la festa dell’Immacolata, data importante per la vitalità del commercio. Tutti i dati ci dicono che stiamo come gli altri, per alcuni indici meglio degli altri. Non si capisce perché avremmo dovuto continuare a scontare una pena così ingiustificata”.
“ Un grado atto di responsabilità rendere l’Abruzzo arancione ovvero consentire la riapertura delle attività economiche e produttive già profondamente colpite dalla crisi post lockdown della passata primavera. I dati epidemiologici, in diminuzione, hanno consentito questa scelta che consentirà una boccata di ossigeno per tanti padri di famiglia che operano nel settore commerciale. L’ordinanza n.106 è stata una scelta ponderata in tutte le sue sfaccettature, adesso i nostri concittadini devono solo attenersi al rispetto delle misure anti covid19 per un successivo passaggio alla zona gialla“ così in una nota il gruppo consiliare Lega Salvini Premier.
D’Eramo (Lega): il Governo dovrebbe ringraziare Marsilio. “Il governo Pd – M5S dovrebbe ringraziare il governatore abruzzese Marco Marsilio anziché accusarlo con toni minacciosi e intimidatori del tutto fuori luogo. Se tutti i governatori avessero avuto il senso di responsabilità e la prontezza di Marco Marsilio, probabilmente, il coronavirus in Italia non avrebbe fatto così tanti danni” lo dichiara Luigi D’Eramo, deputato e segretario regionale della Lega, che scrive “Siamo al paradosso: una regione autoproclamatasi red zone, per acclarata necessità ed urgenza, ha chiesto il sacrosanto diritto di poterne uscire, peraltro con grande cautela e senza stravolgere le misure restrittive, viene additata come rivoltosa con minacce di conseguenze sul piano penale.
Silvio Paolucci: Marsilio si arrampiaca sugli specchi. Il governo pensi piuttosto a far funzionare i sistemi di monitoraggio relativi all’andamento epidemiologico e riveda norme che sono del tutto inapplicabili, come quella sui tempi di uscita dalle fasce di maggior rischio. Se ci fossero valutazioni celeri sulla base di dati aggiornati, nessun governatore avrebbe la necessità di assumersi così grandi responsabilità nei confronti della propria popolazione. Marsilio è stato in grado, ottimamente, di tutelare il diritto alla Salute con azioni incisive di controllo della popolazione e di potenziamento della sanità, ha teso una mano fondamentale agli operatori economici, linfa vitale del sistema produttivo abruzzese alle prese con difficoltà enormi e difficilmente sanabili. A conferma della bontà dell’atto assunto dalla Regione ci sono i sindaci, i commercianti le associazioni che, in queste ore, ci stanno ringraziando per aver aperto uno squarcio di speranza sul futuro” conclude il deputato aquilano.
Marsilio si arrampica sugli specchi e per coprire i suoi errori ora attacca il DPCM. Non è una guida affidabile per gli abruzzesi, perché al posto di gestire l’emergenza territoriale, si è trincerato dietro le ordinanze e quando i dati lo hanno smentito, ha gettato un’intera regione allo sbaraglio, costringendo tutti alla sua interpretazione delle regole”, duro il capogruppo Pd Silvio Paolucci, a commento delle dichiarazioni del presidente Marsilio il giorno dopo la firma dell’ordinanza per la zona arancione e la diffida del Governo.
“Questa vicenda, insieme a tante altre di questi mesi, descrive un governo regionale, debole, confusionario e lento – incalza l’ex assessore alla Sanità – Marsilio conosceva i termini della questione quando ci ha spinto nella zona rossa e anche quando ha firmato l’ordinanza per uscirne: ha semplicemente ignorato le regole. Nulla c’entra la politica e la burocrazia ministeriale, visto che delle attuali 20 regioni italiane ben 14 sono amministrare dalla destra e che tra queste solo l’Abruzzo ha chiesto volontariamente di finire in zona rossa, nonostante gli indicatori e che, pertanto, la destra abruzzese nessuna giustificazione può trovare in tal senso. La verità è che ci ha lasciati senza governance dell’emergenza sanitaria, come dimostrano le mancate risposte sull’utilizzo dei 108 milioni a disposizione, con fatti di cronaca gravissimi e in balia di dichiarazioni ondivaghe, sue e della Verì, prima sminuendo l’entità dell’emergenza per evitare la zona rossa, poi amplificandola per entrarci e tornando di nuovo a sminuire la gravità della situazione, quando si è reso conto del girone di non ritorno in cui ci aveva infilato. Non ce l’ha mai raccontata giusta Marsilio, nemmeno quando ha promesso ristori per l’economia che ai lavoratori non sono mai arrivati, costringendoli a in crociare di nuovo le braccia durante l’ultima disfida delle ordinanze. L’auspicio, dopo queste vicende è che il Presidente e la sua giunta lascino perdere i DPCM, che c’è già chi ci pensa, per concentrarsi sull’Abruzzo e provare a governarlo”.