La società in house della Regione Abruzzo che opera come agenzia di sviluppo territoriale a supporto, fa il punto sulle operazioni e emergono dati che realizzano una fotografia molto precisa sia del fenomeno immigrazione che del quadro socioeconomico attuale. Dei 113 progetti approvati il 53% di questi progetti è stato finanziato a donne.
A far da padrone nelle domande sono persone che provengono dall’America e dall’Europa nel complesso. Ma è interessante notare come dal continente americano il 42% provenga dal Venezuela, il 17% dal Canada e il 15% dall’Argentina: si tratta evidentemente di abruzzesi di ritorno, di figli o nipoti di emigranti che hanno trovato nel Microcredito quella possibilità di o creare nuove aziende o incrementare qualcosa di già esistente. Che il fenomeno sia evidente lo dimostrano anche i proveniente dall’Europa: il 32% dalla Germania, poi Belgio e Svizzera, mentre la Romania porta a casa il 34% dei fondi assegnati in quel continente. Molto microcredito è servito insomma per riconnettere l’antica emigrazione con il presente regionale.
Ad essere stati finanziati sono stati essenzialmente servizi 45,2%, artigianato 26,7% e commercio 25,7%: più frequente il consolidamento delle imprese, 252 su 374 rispetto alle nuove (122), e per la maggior parte nelle province di Chieti (112) e Pescara (127). Un focus più attento indica che queste due province significano soprattutto area metropolitana di Pescara e Val di Sangro nel chietino, ossia dove è già presente impresa e struttura commerciale.
A quanto ammonta il microcredito per azienda? Difficile dirlo se non per cifre generali: si va da con bandi da 5 a 25 mila euro ad impresa, con una media di 14 mila euro a pratica, quindi cifre modeste e che impattano poco o che possono essere supportate.
L’identikit del successo del microcredito “sofferenze al di sotto della media nazionale”, spiega la responsabile Elena Tiberio, non si ferma al solo dato economico ma ha una forte valenza sociale. In sostanza ad essere aiutata dal Microcredito di Abruzzo Sviluppo è quella figura senza garanzie, in maggior parte donna, proveniente da paesi disagiati o problematici, il cui fine ultimo è il processo di inclusione e di riscatto umano.