Abruzzo. I consiglieri regionale del Movimento 5 stelle hanno depositato una segnalazione alla Giunta per le elezioni sul problema dell’incompatibilità della carica di senatore con quella di presidente della Regione di Luciano D’Alfonso.
I pentastellati citano l’articolo 122 della Costituzione: “Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio regionale e ad una delle Camera del Parlamento o ad un altro Consiglio regionale”.
Secondo il M5s “dall’inizio dell’anno l’Abruzzo è ostaggio della carriera politica di un solo uomo che non ha tenuto tanto a svolgere le funzioni di Presidente di Regione quanto abbia tenuto ad abbandonare la Regione per una più comoda poltrona romana.
I consiglieri Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi e Gianluca Ranieri chiedono al presidente della Giunta per le Elezioni, Giuseppe Di Pangrazio, che si prenda atto dell’incompatibilità e si proceda con lo scioglimento del Consiglio regionale.
La replica di Camillo D’Alessandro. Il M5S dovrebbe pensare a garantire un governo al Paese dopo le elezioni del 4 marzo piuttosto che sperare e lavorare affinché si blocchino istituzioni nazionali e regionali, lasciando i cittadini, le imprese e le famiglie senza guida e assunzioni di responsabilità.
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una ricostruzione di parte, interessata, volutamente finalizzata ad anticipare il ritorno al voto regionale nell’idea di poter così più facilmente vincere le elezioni che, ricordo, non sono mai scontate.
Anche perché se fosse così, Zingaretti non avrebbe vinto nella Regione Lazio nello stesso giorno in cui i M5S vincevano in Italia. Ciò significa che i cittadini sanno ben distinguere: più il voto è territoriale, più scattano altre motivazioni sulla scelta della rappresentanza.
Noi siamo per il rispetto puntuale dei termini previsti dal combinato disposto delle norme nazionali, che prevalgono nella gerarchia delle fonti, e delle norme regionali. Come già annunciato, nello stesso istante in cui si concluderà la procedura nazionale, il presidente D’Alfonso procederà alla opzione di senatore, dando via all’applicazione dei termini previsti dal regolamento regionale.
Per quanto mi riguarda, le cose sono diverse perché non sono il legale rappresentante dell’ente, per cui procederò nel breve a rassegnare autonomamente le dimissioni dalla carica di consigliere regionale.
Nel merito giuridico, si ricorda che il regolamento del Senato affida alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari il compito di verificare le eventuali sopraggiunte condizioni di ineleggibilità e di incompatibilità. Ogni eletto, entro 30 giorni dalla proclamazione, trasmette a tale Giunta l’elenco delle cariche ricoperte. Il presidente della Giunta delle elezioni del Senato nomina un comitato per la verifica delle cariche e da qui si dà avvio ad un procedimento in contraddittorio con l’interessato. A seguito delle deliberazioni della Giunta delle elezioni, l’eletto dovrà procedere a rimuovere l’incompatibilità entro il termine perentorio stabilito dalla Giunta stessa. Sarà questo il termine rispettato dal presidente D’Alfonso che apre successivamente la procedura regionale.
In conclusione, sarebbe cosa buona ed opportuna che tutti fossero interessati a fare in modo che il governo regionale sia nella pienezza dei poteri fino alla fine; la guida sarà esercitata per il periodo successivo dal vicepresidente Giovanni Lolli affinché gli abruzzesi abbiano una istituzione funzionante e non congelata.