Abruzzo, legge case popolari. Testa: nessun passo indietro, ma solo correttivi

“Le modifiche che la maggioranza ha apportato alla LR 96/1996 in materia di edilizia residenziale pubblica, introdotte nel progetto di legge attualmente in discussione presso la I Commissione del Consiglio regionale, si sono rese necessarie per recepire alcune osservazioni formulate dal Governo.

 

Infatti, in sede di esame della L.R. 34/2019, recentemente impugnata, è stato richiesto alla Regione un ulteriore sforzo normativo per rendere più coerente il sistema sotto il profilo della tecnica legislativa.  Al riguardo, occorre evidenziare che , unitamente ad alcuni aspetti innovativi quali l’onere per gli stranieri di presentare la documentazione e l’inserimento del criterio della residenzialità quale punteggio aggiuntivo ai fini della formazione delle graduatorie, sui quali la Regione si difenderà convintamente dinanzi alla Corte costituzionale, poiché ritenuti pienamente legittimi e aderenti al dettato costituzionale,  ciò che è stato messo in discussione dall’esecutivo sono stati proprio i principi introdotti nel 2018 dal Consiglio regionale guidato dal centrosinistra.

 

Nello specifico:  da un lato, il combinato disposto delle norme che disciplinano l’esclusione dal diritto agli alloggi a seguito di condanne penali, e dall’altro, la previsione di una causa di decadenza dall’alloggio per chi ospita uno o più soggetti colti in flagranza di reato.

Pertanto, contrariamente a quanto emerso stamani sugli organi di stampa, non c’è stato alcun passo indietro da parte della maggioranza sui contenuti della legge varata dalla Giunta del Presidente Marsilio ma solo la consapevolezza – dettata da un senso di responsabilità – di introdurre alcuni correttivi che consentirebbero di evitare un arretramento normativo a seguito di una eventuale pronuncia di costituzionalità.

In conclusione, la Regione non solo non si piega ma continua nella sua battaglia per ripristinare in Abruzzo i giusti principi di legalità e di equità nell’assegnazione degli alloggi popolari”.

 

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