Sei mesi di attività intensa e produttiva per rimediare ad anni di ritardi e di lassismi in un campo, come quello ambientale, su cui si gioca molta parte del futuro della Regione Abruzzo. E’ il bilancio tracciato questa mattina dall’assessore regionale Mario Mazzocca, che ha illustrato i diversi ambiti su cui si è concentrata l’attività amministrativa di riferimento.
A cominciare dall’emergenza ambientale di Bussi: “Oggi – ha spiegato Mazzocca – la Regione Abruzzo ha finalmente un ruolo di primo piano nelle vicende legate alla bonifica. Siamo stati i primi a convocare l’8 agosto scorso un tavolo con le associazioni ambientaliste, gli enti locali, l’Arta, la Asl e l’università per discutere il da farsi, recuperando quel protagonismo che la Regione non era stata capace di incarnare”.
Mazzocca ha quindi ricordato il finanziamento per 550 mila euro destinato alla bonifica del sito Sogeri a Tollo e le risorse destinate alla dismissione dell’amianto a Raiano. Notevole poi l’impegno per contrastare la deriva petrolifera nella Regione Abruzzo, “con atti tecnico amministrativi concreti – ha sottolineato – l’ultimo dei quali è la delibera per il ricorso alla Corte Costituzionale contro gli articoli 37 e 38 della legge Sblocca Italia voluta dal governo Renzi”.
E ancora i 25 milioni di euro per il programma di bonifica dei siti inquinati ,“siti che costano decine di milioni di euro come procedura di infrazione comunitaria”; i 577 mila euro spesi per 28 interventi di bonifica dell’amianto negli edifici scolastici e pubblici; la revisione del Piano di gestione dei Rifiuti; gli 8 milioni di euro impiegati per sostenere l’impiantistica pubblica; i 9 milioni di euro a supporto della raccolta differenziata.
A questi interventi si aggiungono quelli riservati al Sistema idrico integrato, attraverso un piano di finanziamenti di circa 100 milioni di euro per 84 interventi, e la partecipazione attiva al programma per contrastare il dissesto idrogeologico, che dovrebbe vedere l’impiego di circa 260 milioni di euro nei prossimi 6 anni.
Mazzocca ha poi annunciato che intende lavorare “ad un progetto di riordino e attualizzazione della struttura di Protezione civile regionale, secondo un modello sottodipartimentale che vedrebbe un’organizzazione a carattere piramidale, grazie a cui potremmo ottimizzare le fasi procedurali nei casi di emergenza e non”.
Riforme in vista anche nell’ambito dell’associazionismo territoriale, “per rimediare al preoccupante silenzio del governo”; nel settore termale , “con un nuovo Piano, visto che l’ultimo finanziato risale al 2008”; nel settore cave, “oggetto per nostra iniziativa di un approfondimento da parte del servizio ispettivo e contabile della Regione per capire bene cosa e come sia stato fatto finora”.
Mazzocca ha infine ricordato la partecipazione della Regione alla Conferenza internazionale per il clima di Lima nel corso della quale sono state poste le premesse per l’attuazione di 7 progetti strategici (Piano adattamento climatico, Sistema integrato per il Microeolico, Sistema integrato per il Microidroelettrico, Piano di microcogenerazione per le biomasse, Piano di architettura sostenibile, il Parco fotovoltaico innovativo e integrato, il Piano per la mobilità sostenible).
“Come luogo avremmo individuato il sito del Saline, una volta attuata la necessaria bonifica, finanziabile con i ritorni energetici del progetto”.
Alla conferenza stampa era presente il segretario regionale di Sel, Tommaso di Febo, che ha sottolineato il ruolo determinante del partito nel processo di costituzione della coalizione di centro sinistra.
Di Febo ha annunciato la volontà di portare avanti impegni precisi sul fronte della lotta alla disoccupazione, rilanciando la proposta del reddito minimo garantito, la ricostruzione dell’Aquila, il parco della costa teatina.
Con lui l’ex assessore Franco Caramanico, prossimo candidato sindaco al Comune di Guardiagrele, che ha ricordato il lavoro svolto da Sel nella precedente legislatura: dalla revisione dei canoni idroelettrici, grazie a cui da oggi la Regione potrà contare su risorse ulteriori per circa 40 milioni di euro l’anno, alle battaglie nella sanità, per permettere alle casse regionali di recuperare 160 milioni di euro dai settori pubblico e privato.