Ricostruire un nuovo centro sinistra per vincere le prossime elezioni regionali e cambiare l’Abruzzo.
Questa la metà finale del partito abruzzese di Sinistra Ecologia e Libertà, che si è riunito in assemblea per mettere nero su bianco, in un apposito documento, i punti fondamentali in vista della tornata elettorale del prossimo mese di maggio.
Ed è fondamentale partire dalle alleanze. Al momento, quella con il Pd pare sia solo un capitolo chiuso.
“Ad oggi riteniamo del tutto carente il profilo che sembra emergere della proposta di alleanza del PD” si legge infatti nel documento. “Una proposta dai confini non chiaramente definiti, con troppi nodi programmatici ancora da sciogliere e dalla labile cornice etico-morale”.
È chiaro, dunque, il riferimento alle mal digerite “larghe intese”.
“Il nostro campo è chiaro” chiariscono infatti. “il centrosinistra, quello che già governa nel comune capoluogo di regione, con la sua forza progressista e riformatrice per combattere le diseguaglianze e promuovere la cura dei cittadini e del territorio. Siamo favorevoli ad una coalizione aperta alla società civile, ma siamo indisponibili alle proliferazioni di liste civiche se utili solo a mascherare operazioni di trasformismo e di ricollocazioni di ceto politico”.
E poi ci sono i punti che vanno a comporre uno dopo l’altro il programma di Sel.
“L’Abruzzo per noi è la trama che si realizza tra i bacini fluviali, la costa, le aree urbane, industriali e manufatturiere, i piccoli borghi, la zona collinare e la zona montuosa: un unico territorio, in buona parte protetto da parchi nazionali, regionali e riserve, che deve aver una prospettiva comune di crescita. Il futuro dell’Abruzzo deve, quindi, per noi, passare dalla definizione di un nuovo modello unico di sviluppo in grado di valorizzare sinergicamente le peculiarità di centri urbani e aree interne”.
Dalla ricostruzione de L’Aquila alla riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale, passando per il lavoro, la riconversione ecologica e la questione morale.