Abruzzo. Chiedere scusa agli abruzzesi per quello che è accaduto (sopratutto in passato in fatto di gestione del settore) e “pregare” (usa questo termine) Dacia Maraini di assumere l’incarico di nuovo assessore regionale alla cultura.
Non lesina stoccate di natura politica, Camillo D’Alessandro, capogruppo del Pd in consiglio regionale, che però lancia una proposta utile per lustro alla cultura abruzzese: investire dell’incarico la scrittrice Dacia Maraini. “Chiodi deve dirci se ha revocato l’incarico di assessore a De Fanis e chi intende nominare, io gli propongo di chiedere scusa e pregare Dacia Maraini di essere il nuovo assessore regionale alla cultura in Abruzzo”. Affermazioni molto nette quelle di D’Alessandro, che più che puntare l’indice sulla grana giudiziaria scoppiata oggi, analizza quella che è stata, dal suo punto di vista, l’evoluzione in basso della cultura nella nostra regione. Le vicende giudiziarie – prosegue – si chiariranno nelle aule giudiziarie. Il punto e’ un altro, non certo di natura giudiziaria o penale dei quali si occupano gli operatori della giustizia e gli avvocati . Io sono arrabbiato, al pari degli abruzzesi, per come sia stata maltratta la cultura in Abruzzo a partire dallo scandalo dell’abbandono della biblioteca De Meis a Chieti, oggi simbolo delle macerie della cultura nella nostra Regione. Io sono arrabbiato perche’ la Regione non ha investito un euro e nessuna energia per promuovere L’Aquila quale capitale Europea della cultura. Io sono arrabbiato perche’ la cultura e’ stata trattata peggio di un torneo di bocce. Troppi sono i casi ‘Dacia Maraini’ in Abruzzo costretti ad arrendere la propria passione culturale in Abruzzo” La domanda alla quale Chiodi deve rispondere – conclude D’Alessandro – non riguarda la vicenda dei comportamenti di un assessore, ma perche’ da presidente della Regione non ha mai avvertito come proprio dovere occuparsi e preoccuparsi della promozione della cultura in Abruzzo”.