L’Aquila. Le organizzazioni CGIL FP, CISL FP, UIL FP, UGL, CSA, e le Rappresentanze sindacali unitarie hanno comunicato al Prefetto di L’Aquila lo stato di agitazione di tutto il personale della Giunta Regionale d’Abruzzo e richiesto l’attivazione della procedura di conciliazione così come previsto dalle norme sullo sciopero sui servizi pubblici essenziali.
Una decisione è scaturita dopo aver verificato che tutte le problematiche organizzative, funzionali e contrattuali dell’ente per le quali i sindacati avevano richiesto un intervento immediato del Governo Regionale, ad oggi non sono state affatto affrontate e tanto meno risolte.
In particolare i rappresentanti sindacali denunciano le seguenti inadempienze dell’amministrazione:
• Nessuna riorganizzazione delle Strutture amministrative della Regione Abruzzo a seguito della soppressione degli enti strumentali con contestuale passaggio dei dipendenti nei ruoli regionali. Ad oggi l’ente Regione registra gravissime inefficienze nell’attuazione delle proprie attività istituzionali a causa della pessima gestione delle risorse umane e strumentali. Il personale è assegnato alle Direzioni in maniera pressoché “casuale”, per cui vi sono Direzioni che registrano forti carenze di personale rispetto ad altre. L’unica risposta della Regione è l’assunzione di ulteriori dirigenti al costo di 150.000,00 euro cadauno (il rapporto dirigenti/dipendenti è di circa 1 a 15) anziché procedere ad una diversa strutturazione e razionalizzazione dei servizi.
• Taglio dei fondi per la formazione del personale. Se è vero che la formazione è una leva strategica della gestione del personale al fine ottenere una maggiore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, la Regione Abruzzo in questi anni ha più che dimezzato i fondi ad essa destinati. Tali tagli sono tanto più ingiustificati alla luce della soppressione degli enti strumentali della Regione Abruzzo che doveva necessariamente comportare una ricollocazione del personale anche attraverso la necessaria formazione;
• mancata costituzione del fondo per il salario accessorio del personale per l’anno 2013, per il quale si prevede una consistente riduzione delle risorse conseguente alla mancata certificazione delle economie che il Presidente Chiodi aveva palesato per sostenere la giustezza della sua azione di chiusura degli enti strumentali della Regione. Ad oggi non è stato conseguito alcun risparmio e per di più la Regione si sta trasformando da ente di programmazione ad ente di gestione, con la conseguenza che si programma male e si gestisce ancora peggio.
• La Giunta Regionale e l’Assessore al personale stanno ponendo in essere una politica discriminatoria nei confronti del personale delle categorie più basse tagliando proprio a loro il salario accessorio (gli stipendi di tale personale non superano i 1.200,00 euro mensili)
Sindacati e personale sono pronti ad attivare “tutte le iniziative di protesta che si renderanno necessarie al fine di un’efficace tutela dell’interesse pubblico ad un efficiente funzionamento della macchina regionale, in uno con la tutela dei diritti dei lavoratori interessati”.