La Conferenza Stato – Regioni ha rinviato la discussione del Decreto Ministeriale sul diritto allo studio presentato dal Ministro Profumo. La seduta, con successiva votazione del decreto, è stata spostata al 21 febbraio, ovvero tre giorni prima del voto.
“Possiamo quindi dire che, di fatto, il primo tempo di questa ideale partita lo abbiamo terminato vincendo 1 a 0”. L’Udu Teramo e L’Aquila, insieme con il Cau Stella Rossa, commentano così la notizia, annunciando nel contempo che proseguiranno nelle mobilitazioni fino alla data indicata.
“Non possiamo assolutamente permetterci che tale dettato ministeriale venga approvato. Il ministro tenta di nascondere la reale natura di tale atto dichiarando che sia solo un modo ‘per dare più risorse al diritto allo studio’. Purtroppo, analizzandolo, ci siamo resi conto come non sia assolutamente cosi, ma come, anzi, riduca ancor piu’ le risorse e la possibilità di veder rispettato l’articolo 34 della nostra costituzione, andando a diminuire il numero di studenti che potranno accedere alla borsa di studio. Ancora più grave per noi, in quanto l’Abruzzo risulta essere, de facto, la regione più penalizzata. Il nuovo decreto, infatti classifica la nostra Regione come una regione del sud; in questo modo ci troveremmo ad avere le soglie ISEE, ovvero il tetto che specifica entro quale reddito si possa richiedere la borsa di studio, abbassate del 45% e sarà pari a 14.300 euro e confrontarci con una sempre minor attrattività dei nostri atenei rispetto a quella invece delle università delle nostre regioni limitrofe, dove sarebbe piu’ facile veder rispettato il proprio diritto allo studio. Ieri abbiamo presentato al presidente Chiodi un documento contenente tutte le criticità insite nel decreto ministeriale. Seppur rassicurati dal parere negativo espresso dalla nostra regione circa il provvedimento legislativo, il Governatore ha disatteso completamente le nostre aspettative invitandoci a studiare piuttosto che a manifestare: non abbiamo non potuto rispondere che se non ci vengono dati i mezzi sarà impossibile per noi e per la gran parte degli studenti poter proseguire o anche iniziare il proprio percorso di studi. Ancora una volta però, ci troviamo tristemente a constatare come in questa città siamo gli unici a manifestare contro un sistema di diritto allo studio completamente iniquo e in continua involuzione. Ci preme, infatti, constatare come, soprattutto in questi giorni, le uniche voci che si siano levate in città siano state le nostre, UDU Teramo e C.A.U. Stella Rossa, mentre vi è stato un assordante silenzio da parte degli altri rappresentanti, in special modo di chi siede negli organi che si occupano della tutela del diritto allo studio universitario, come l’ADSU, e che si dovrebbe far portavoce delle istanze degli studenti e non palesarsi soltanto in sede elettorale. Questo decreto non dovrà in nessun modo essere accolto. Noi continueremo a contrastarlo fino alla prossima seduta della Conferenza Stato-Regioni e cercheremo di far comprendere a tutte le parti in gioco la gravità della sua attuazione. Per ora quindi 1-0 palla al centro”.