Una, tre, due…meglio nessuna, no? Ne è convinto il Consiglio Regionale d’Abruzzo che, al termine di una lunga seduta, che ha avuto inizio poco dopo le 14 di questo pomeriggio, ha stabilito la propria linea rispetto al riordino delle Province.
E la linea vincente non ha nulla a che vedere con laproposta del Consiglio per le Autonomie Locali. Niente affatto. Questa va in una direzione completamente diversa e prevede l’abolizione totale delle province abruzzesi. Nessuna proposta di riordino, via libera ad un disegno di legge costituzionale e, nel caso in cui il Governo dovesse decidere una qualunque proposta di accorpamento, allora il Governatore Gianni Chiodi dovrà presentare ricorso alla Corte Costituzionale.
Sono i 3 punti principali del documento (primi firmatari il Capogruppo del PdL Lanfranco Venturoni, il Capogruppo dell’IdV Carlo Costantini e il Capogruppo dell’Api Gino Milano) approvato a maggioranza dal Consiglio regionale, che domani sarà trasmesso al Governo Monti.
“La Regione” si legge in un passaggio “riscontrando le aspettative a più riprese manifestate dall’opinione pubblica, deve esprimersi nel senso di una proposizione idonea a garantire il più alto livello possibile di riduzione della spesa pubblica, nonché la maggiore semplificazione e la completa eliminazione delle sovrapposizioni di ruoli e funzioni, determinando così l’innalzamento qualitativo delle prestazioni rese ai cittadini”.
Al voto non ha partecipato il Gruppo consiliare del Pd, che ha abbandonato l’Aula per protesta.
Erano state formalizzate altre proposte, respinta dal Consiglio: l’ipotesi a 3 Province (L’Aquila, Chieti, Pescara-Teramo) presentata da Menna (Udc), quella a una Provincia (L’Aquila) di Rabbuffo (Fli) e quella avanzata da Acerbo (Prc), Saia (Pdci) e Caramanico (Sel) per una diversa attribuzione delle funzioni alle Province e l’abolizione di tutti gli enti intermedi strumentali.
IL COMMENTO DI CARLO COSTANTINI, CAPOGRUPPO IDV
Le province sono un lusso che non possiamo più permetterci. Non si può continuare a chiedere sacrifici ai cittadini e poi conservare qualche migliaio di poltrone (tra politiche, di figure apicali e di staff) per assicurare la sopravvivenza di un ente inutile, considerato che le sue funzioni amministrative potrebbero essere Tranquillamente esercitate da comuni o regioni. Noi non lo abbiamo scoperto oggi.
Lo sosteniamo da anni, tra la gente ed in Parlamento. Oggi in Consiglio Regionale lo hanno riconosciuto anche altre forze politiche, incluso il PdL, sottoscrivendo la mozione IdV e rendendola la proposta della Regione Abruzzo al Governo Monti.