Centri di ricerca in agricoltura. Febbo e Sospiri: D’Alfonso continua a mentire ai lavoratori

“D’Alfonso continua a mentire e questa volta lo fa nei confronti dei lavoratori Cotir durante il recente incontro avvenuto nei suoi uffici il 30 ottobre scorso.

 

Infatti, non ci sarà nessuna nuova assunzione o assorbimento di ricercatori del Cotir poiché proprio il Crua (Consorzio di Ricerca Unico D’Abruzzo), per volontà del neo Commissario Micucci, il 13 ottobre approvava e avviava la procedura di licenziamento per il 50% delle maestranze oggi in sua dotazione. Quindi non capiamo quale rassicurazioni questo Governo Regionale può dare ai lavoratori del Cotir. Siamo di nuovo ai soliti spot e bugie”.

 

Questa la denuncia sollevata dai Consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri durante la conferenza stampa svoltasi questa mattina a Pescara presso la sede del Consiglio regionale. “D’Alfonso – dichiarano Febbo e Sospiri – chiude i Centri di ricerca in Abruzzo e assesta un durissimo colpo alla ricerca pubblica in agricoltura che in questi anni ha prodotto dei risultati importati ed eccellenti per il settore primario. Questa è la cruda realtà. L’ennesima beffa è rappresentata dalle dichiarazioni di Matteo Renzi, durante la sua recente visita a Vasto, che aveva rassicurato i ricercatori circa la loro situazione e avrebbe interessato direttamente il Ministro alle Politiche agricole Martina. Questo esecutivo regionale ha la responsabilità morale e politica di aver troncato definitivamente il futuro ai lavoratori e alle strutture del Cotir, del Crab e del Crivea”.

 

“Oggi – spiegano Febbo e Sospiri – dagli atti approvati dal commissario Micucci (Prot. 17.82) apprendiamo come l’ex Crab, oggi Crua, ha iniziato la procedura di licenziamento per 9 dipendi su 18 e quindi riducendo all’osso la pianta organica. Mentre tutto questo veniva deciso e approvato dal neo commissario Micucci, il 13 ottobre, il Presidente D’Alfons, il 30 ottobre, incontrava i lavoratori del Cotir rassicurandoli sul proprio futuro. La realtà è ben diversa perché si vogliono ‘salvare’ solo pochi ricercatori del Cotir di Vasto (al massimo nel numero di 4) da far confluire all’interno della struttura del Crua di Avezzano, cioè a circa 200 km di distanza. Praticamente la Regione di centrosinistra vuole salvare solo la struttura di Avezzano con pochi ricercatori, chiudere e dismettere quella di Vasto e licenziare tutti i restanti lavoratori, anche perché ad oggi non esiste ancora nessun atto dove si evince l’unificazione dei due Centri. Sono, inoltre, destituite da ogni fondamento le rassicurazioni di D’Alfonso, fatte proprio durante l’incontro del 30 ottobre, circa il ricollocamento delle maestranze in esubero in altri Enti regionali.

 

In quale Ente? Con quale legge? Con quali fondi? Dove sono gli avvisi di mobilità? Oggi la Regione non è nella condizione di assumere e/o inserire altro personale negli Enti come ampiamente illustrato dalle recenti sentenze della Corte dei Conti. Infine, perché tanta insistenza proprio da parte del commissario Micucci di far confluire il finanziamento di 450 mila euro solo al Crua e non, come deciso in Consiglio regionale, anche al Cotir e Crivea? Forse per pagare le nuove indennità? Infatti la beffa più grande arriva proprio nel leggere dal verbale dell’assemblea del neo Crua del 2 agosto scorso, nel corso della quale viene stabilito e riconosciuto al Commissario Micucci un incarico pari a 40.000 euro oltre oneri contributivi, spese legali, trasferta e vitto. Una decisione assurda vista l’attuale situazione sia dei due centri e altrettanto illogica visto che più di trenta dipendenti da due anni e mezzo aspettano di percepire il proprio stipendio”. “In questi anni – sottolineano infine Febbo e Sospiri – abbiamo più volte denunciato e sollevato il lassismo e il pressappochismo della Regione nei confronti dei Centri di ricerca e in modo particolare sul Cotir di Vasto. Oggi purtroppo tutte le nostre preoccupazioni si sono puntualmente verificate. Tutte le Regioni d’Italia hanno dei Centri di Ricerca per divulgare ed aiutare settori fondamentali come l’agricoltura e l’agrindustria al fine di sviluppare nuove tecnologie e metodi di lavoro sia per lo sviluppo rurale sia per le attività produttive. Pertanto nei prossimi giorni presenteremo una risoluzione urgente che impegni tutto il Consiglio a rispondere in modo adeguato alla crisi dei Centri di ricerca e soprattutto a trovare le risorse da destinare ai Centri visto che abbiamo DGR approvate con cui si sono liberate diverse e importante somme”.

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