Ritardi sul riordino del servizio idrico ed emergenza dell’acqua: per Ruffini le responsabilità sono della Regione, delle Asl e degli Enti gestori. Il consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini interviene a seguito delle dichiarazioni dal Presidente della Provincia di Chieti che sulla stampa ha sollecitato la Regione ad approvare il regolamento per l’attuazione del riordino del ciclo integrato delle acque approvato con la legge regionale n.9 del 2011.
“Il regolamento è parcheggiato da diversi mesi in seconda commissione per le solite liti della maggioranza – ha precisato Ruffini – anche questa volta il Pd si sostituirà alla maggioranza (così come ha fatto per la riforma dei trasporti che grazie al Pd alcuni passi in avanti sono stati fatti) e chiederà alla prima riunione della commissione consiliare l’approvazione con le opportune modifiche”.
Per l’attuazione del regolamento non occorrerebbe l’approvazione in consiglio regionale. Ruffini ritiene inoltre molto più urgente che venga superato l’attuale commissariamento dell’Ato regionale e che si istituisca l’Atur (Ambito territoriale unico regionale?)
“Il commissariamento doveva durare solo sei mesi – ha aggiunto il consigliere Pd – invece è passato oltre un anno e mezzo senza che la riforma abbia avviato la sua governance regionale. Chissà perché? Quali risse ci sono dietro? Ricordo come il Pdl si era schierato a favore della privatizzazione dell’acqua, ma grazie alle battaglie del Pd e di tutta l’opposizione prima dello stesso referendum, è stato imposto e ribadita la gestione pubblica dell’acqua nella regione Abruzzo. Oggi che “l’affare” privato è stato sventato, questa maggioranza mostra totale disinteresse per l’attuazione della riforma e soprattutto, come chiede Di Giuseppantonio, per la realizzazione di opere quali le reti idriche, fognarie e depuratori che sono previsti nei Piani di Bacino”.
Altro aspetto importante è l’emergenza idrica che si sta registrando lungo la costa abruzzese e sopratuutto a Silvi Marina. Ruffini ricorda come giorni fa segnalò “una sorta di disattenzione da parte degli enti gestori, della Asl e della Regione, per l’attivazione dei pozzi del Vomano o come quelli di Bussi, e cioé di quelle fonti idriche alternative che vanno attivate in stato di emergenza come quella attuale. Ci sono, infatti, fonti alternative per l’approvvigionamento idrico quali i pozzi realizzati da tempo, ma inattivi e inutilizzabili per disinteresse degli Enti come Regione e Asl. Se c’é emergenza d’acqua la responsabilità è della filiera degli enti gestori, – conclude il consigliere regionale – infatti dopo la mia segnalazione al Ruzzo di Teramo si sono attivati e sembrerebbe che la Asl sia intervenuta operando i dovuti controlli. Ora dalle analisi sembrerebbe che l’acqua sia potabile, di conseguenza se ne potrà aumentare la quantità permettendo di superare da subito l’emergenza lungo la costa abruzzese”.