Si sono conclusi ieri, con i “camp” regionali, i lavori di ItaliaCamp, denominazione che accomuna un associazione e una fondazione che hanno lo scopo di incentivare nuove idee per lo sviluppo dell’Italia. L’edizione 2012 si è tenuta sabato a Catanzaro, presenti i presidenti delle regioni meridionali (ad eccezione di Puglia e Sicilia) e i rettori delle università del mezzogiorno d’Italia, davanti ad una platea di circa 1.200 persone.
Giovani e meno giovani di tutto l’Abruzzo, molti dei quali ideatori di una delle 97 idee progettuali che sono pervenute dalla nostra regione, 16 delle quali sono state selezionate per essere esaminate da una commissione con a capo il governatore Gianni Chiodi.
Sabato mattina, di buon ora, i partecipanti sono confluiti nel teatro Politeama di Catanzaro dove ci sono stati i saluti di rito e i governatori delle diverse Regioni, moderati dalla giornalista Lucia Annunziata, hanno espresso le loro opinioni sull’iniziativa. Interessate l’organizzazione degli interventi, con cinque minuti tassativi concessi ad ogni oratore (scanditi da un timer visibile sullo schermo), cinque minuti rispettati da tutti, seppure con qualche secondo di tolleranza.
Intervento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricallà, catanzarese di nascita, presidente onorario dall’associazione ItaliaCamp, e poi tutti a pranzo nei giardini della villa comunale di Catanzaro per ritrovarsi, in perfetto orario, nelle sale dedicate all’esposizione dei progetti finalisti.
Progetti che spaziavano nei campi più svariati, tutti molto interessanti, anche se con diversi gradi di fattibilità e strategicità. Alla fine la commissione ne ha premiati due, Lipobactocromo, progetto volto a incentivare metodologie diagnostiche in campo medico, e QrCode-I love made in Italy, per la tracciabilità, tramite un particolare codice, del prodotto italiano.
Parole di plauso per gli altri progetti, che la commissione, comunque, si è impegnata a tenere in considerazione assieme agli altri non selezionati. Per i due progetti prescelti la garanzia di uno studio di fattibilità per verificarne l’applicabilità e poi, eventualmente, la loro trasformazione in azioni concrete.