Si è riunito ieri, a Teramo, nella sala consiliare del Comune, il Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo Abruzzo 2007/13, Obiettivo CRO, Competitività Regionale e Occupazione, presieduto dall’Assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti e alla presenza dei funzionari Paola Bertolissi della Direzione Generale della Commissione Europea, del Ministero del Lavoro e di tutte le sigle sindacali e datoriali della Regione.
Diverse le tematiche affrontate, a cominciare dalla presentazione e approvazione del Rapporto Annuale di Esecuzione 2011, cui è seguito un aggiornamento riguardante lo stato dell’arte su tutti gli affidamenti diretti attivi nel Programma Operativo, dal 2007 a oggi. Grande attenzione, da parte della platea degli addetti ai lavori è stata dedicata alla relazione sullo stato di avanzamento del Programma Operativo nel 2012 da parte dell’Autorità di Gestione.
“L’Europa ci promuove. Il pieno raggiungimento degli obiettivi di spesa da parte dell’Abruzzo” ha detto Gatti “insieme ad una accelerazione costante nella realizzazione dei programmi e dei piani operativi, a partire dal nostro insediamento, consentono all’Abruzzo di evitare il disimpegno automatico delle risorse. In questi mesi abbiamo lavorato anche per giungere ad una programmazione 2012/13 sempre più innovativa nei suoi contenuti ma, al contempo, attenta alle trasformazioni e alle nuove urgenze che quotidianamente emergono dal nostro tessuto sociale. Le previsioni di spesa, inoltre, confermando un andamento crescente della certificazione dell’impegno delle risorse e ci rassicurano riguardo il raggiungimento anche degli obiettivi di fine anno”.
Ammonta, infatti, a circa 100 milioni di euro la spesa certificata dall’Unione europea per il Fondo sociale europeo. “Sono numeri rilevanti” ha commentato l’assessore regionale “se è vero che nel 2009 siamo partiti da -26 milioni ed ora siamo di fronte ad una spesa di 100 milioni di euro caratterizzata da interventi importanti soprattutto in materia di contrasto e di lotta alle varie forme di crisi economica con gli immancabili risvolti di carattere sociale. In questo senso, il Fondo sociale europeo ci ha permesso di dare risposte ai cittadini e alle imprese in un momento di oggettiva difficoltà, ma è chiaro che da solo non basta a risolvere i problemi dell’Abruzzo, anche se il percorso intrapreso in regione è stata condiviso con le parti sociali le quali ci riconoscono il merito di aver ‘normalizzato’ un settore importante per lo sviluppo regionale”.
Sul Fondo sociale europeo, dunque, si è portato avanti un discorso i cui frutti si stanno raccogliendo; ma è soprattutto sul fronte della qualità della spesa che sono arrivati gli elogi della Commissione europea. “Abbiamo avuto note di merito sia dalla Ue sia dal ministero del Lavoro” ha aggiunto Gatti “sia per aver riportato sui binari della normalità la gestione della spesa, recuperando il tempo perduto, sia sul fronte delle misure anticrisi”.
Ma il Programma operativo dell’Fse guarda anche ai giovani e allo loro crescita professionale e lavorativa. “Stiamo portando avanti politiche di prospettiva rivolte all’orientamento professionale, ma soprattutto abbiamo messo in campo anche terapie d’urto come un il progetto ‘giovani indeterminati’ rappresentato da incentivi all’assunzione molto forti rivolti a imprese e aziende che decidono di dare un lavoro a tempo indeterminato ai giovani fino a 35 anni. E su questo piatto, la Regione ha messo 10 milioni di euro facendo una precisa scelta di politica di sviluppo”.
IL COMMENTO DI CESARE D’ALESSANDRO (IDV). “Sarà anche vero, come afferma l’Assessore Gatti, che l’Abruzzo ‘vanta’ 100 milioni di euro di spesa certificata dall’Unione Europea per il FSE, ma lo stesso Gatti omette di dire che l’inerzia della sua Giunta pone l’Abruzzo all’ultimo posto tra tutte le 16 regioni e province autonome dell’Obiettivo Competitività, e dire ultima è poco, perché la penultima delle Regioni (le Marche) a fine anno 2011, ci surclassava di quasi il doppio nelle percentuali di impegno e nella spesa. La nostra è un’analisi impietosa, ma allo stesso tempo inconfutabile. Gli unici dati ufficiali sono quelli del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato (tabella allegata): dal monitoraggio degli interventi comunitari, Programmazione 2007/2013, Obiettivo competitività, emerge con estrema chiarezza che l’Abruzzo, a fine dello scorso anno, aveva impegnato circa 83 milioni di euro, appena il 26,20% dei fondi disponibili, a fronte di una media nazionale di oltre il 57%. Adesso i milioni spesi sarebbero diventati 100, ma rimaniamo comunque la ‘cenerentola’ di tutte le Regioni, a distanza di anni luce anche dalla penultima! A Gatti suggeriamo di non ridicolizzare l’Abruzzo oltre che sé stesso, perché se continua a gloriarsi di essere abbondantemente ultimo nell’utilizzo dei fondi comunitari, finisce che le altre Regioni non ci prenderanno più sul serio. L’abitudine di questa Giunta di estrapolare singoli dati, per manipolarli a proprio uso e consumo, è ormai insopportabile, inaccettabile e vergognosa. Gli abruzzesi sappiano che mentre questa Giunta regionale è riuscita a spendere sinora circa 77 euro per ogni cittadino, le altre Regioni dell’Obiettivo Competitività sono riuscite a spenderne mediamente quasi 200. Un ulteriore carico sulle spalle degli abruzzesi, che va a sommarsi alle maggiori tasse pagate. E la finisca Gatti, come fa spesso il suo Governatore, di rinfacciare le colpe del passato, ben sapendo che nessuna precedente Giunta”, conclude D’Alessandro, “avrebbe potuto spendere in anno (nel 2008) i fondi appena programmati con inizio nel 2007: a lui è stata lasciata un’eredità cospicua (oltre 300 milioni di euro) e ne ha spesi finora neanche un terzo, pur essendo al governo regionale ormai da tre anni e mezzo”.