La “strigliata” dei Vescovi abruzzesi ha sortito l’effetto sperato. Nella seduta di oggi, infatti, il Consiglio regionale ha approvato la risoluzione proposta dal Pd, che impegna il presidente Gianni Chiodi ad assegnare, in tempi stretti, il budget per l’anno 2012 alle strutture che si occupano dell’assistenza sanitaria a bambini disabili, autistici e vittime di abusi. L’obiettivo è uno solo: quello di garantire la continuità dei servizi.
Nel documento si chiede a Chiodi di procedere all’accreditamento provvisorio delle strutture e di promuovere un confronto con il Ministero della Salute sulle problematiche di questi centri, in modo da arrivare a una soluzione rapida. Si chiede, inoltre, di prevedere il rifinanziamento transitorio dei “progetti obiettivo”, finanziati da oltre un decennio dalla Giunta, per consentire la copertura delle attività per l’anno in corso.
Una questione annosa quella degli accreditamenti, che presto, dunque, potrebbe giungere a conclusione.
I Vescovi, che avevano ricordato la situazione nei tre centri diurni della Fondazione “Il Cireneo”, il Centro “Piccolo Principe” del Ceis di Pescara, il Centro “Primavera” di Scerne di Pineto, avevano parlato chiaro: “Come Pastori delle comunità della nostre regione, pur consapevoli di tutte le difficoltà del momento, dopo anni di paziente attesa, non possiamo restare passivi e indifferenti davanti a situazioni drammatiche in cui si trovano i minori vittime di violenze, persone affette da autismo, famiglie impotenti e lasciate sole ad affrontare crisi esistenziali e relazionali, non raramente d’intensa gravità. Avvertiamo come nostro precipuo compito, richiamare l’urgenza di pervenire a soluzioni congrue, non più rinviabili, evitando di ricorrere a interventi della Regione che creano solo illusioni e rinvii, oltre che seri problemi economici a coloro che, con queste strutture, continuano con fatica a farsi carico di persone in difficoltà, contando anche sul dovuto sostegno delle istituzioni dello Stato. Sapendo che le realtà sociali, delle quali ci facciamo portavoce, hanno dato prova nel tempo di serietà ed efficienza, vogliamo sperare che, grazie a un autentico sussulto etico, si giunga a trovare, con il contributo di tutti, soluzioni rapide da parte dei responsabili del Governo e della Regione, sanando così una situazione di oggettiva disparità amministrativa, le cui conseguenze sono comportamenti gravemente offensivi della dignità umana di persone povere e indifese”.
Sarà questa la volta buona?