Il Consiglio Regionale salta per mancanza di numero legale: giusto il tempo di approvare la risoluzione sull’Istituto Zooprofilattico di Teramo e quella a sostegno della candidatura de L’Aquila a Capitale Europea della Cultura 2019.
Questa mattina il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la risoluzione sull’Istituto Zooprofilattico di Teramo presentata come primi firmatari dai consiglieri del Pd, Di Luca e Ruffini, e condivisa anche dalle altre forze presenti in aula. Ma poi, qualcosa è andato storto e l’assise è saltata per mancanza di numero legale. Andiamo per ordine.
Con l’approvazione della risoluzione proposta dal Pd, l’aula ha rinviato l’esame del progetto di legge di riordino dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo alla prima seduta utile del Consiglio regionale, che dovrebbe essere convocato per la metà di aprile.
“Siamo soddisfatti” dichiara il consigliere Giuseppe Di Luca “abbiamo raggiunto un primo risultato ovvero la maggioranza si è impegnata a procedere, entro i prossimi 30 giorni alla discussione della legge di riordino dell’Istituto e alla conseguente nomina del consiglio di amministrazione di propria competenza.”
La risoluzione impegna inoltre Chiodi a sollecitare la Regione Molise ed il Ministero della Salute a procedere con la stessa determinazione per la formale e completa ricomposizione del Cda e a sollecitare il Ministro per la Salute per la nomina del nuovo Direttore dell’Istituto Zooprofilattico che dovrà avvenire nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il 30 aprile.
“Dopo aver incalzato la maggioranza per mesi e mesi” aggiunge il consigliere Claudio Ruffini “vediamo per la prima volta un percorso chiaro sulla ricostituzione degli organi dell’IZS. L’aula ha dato mandato al Presidente Chiodi di procedere con tempi certi affinchè si superi l’attuale commissariamento che dura da oltre 20 anni. Attendiamo e ci auguriamo che venga rispettata la volontà del Consiglio regionale ed in tal senso continueremo a vigilare”.
“Adesso la maggioranza non può più nascondersi dietro le proprie divisioni interne” aggiunge Di Luca “questa partita va chiusa celermente per il bene dell’Istituto e dei suoi dipendenti”.
“La nostra proposta” concludono i consiglieri regionali “aveva il merito di non essere strumentale ma funzionale ad un percorso che deve necessariamente portare l’Istituto fuori da questo caos interno che alla lunga non può che danneggiare tutta la regione Abruzzo. Oggi è arrivato un segnale positivo dalla politica che deve però tradursi in azioni concrete”.
Nella stessa seduta il Consiglio ha approvato all’unanimità un’altra risoluzione, che è quella a sostegno della candidatura dell’Aquila a Capitale europea della Cultura 2019. Tornano in Commissione, invece, i provvedimenti sulla modifica della perimetrazione della Riserva del Borsacchio e del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio.
Tuttavia, come spiega il capogruppo del Pd Camillo D’Alessandro, “dopo alcune ore di discussione il centro destra è stato costretto ad arrendersi all’evidenza: mancava il numero legale. Sono mesi che questo centro destra non governa più la Regione. Sono mesi che non si licenziano più provvedimenti, se non quando è la minoranza a consentirlo. Quello che è accaduto oggi è la riprova dello spettro cui sarà sottoposto l’Abruzzo per i prossimi mesi e fino alle elezioni. Non possiamo permettercelo, bisogna tornare al voto in coincidenza con le Politiche della primavera 2013. La seduta odierna ne conferma tutte le ragioni: una Regione non in grado di rispondere e di decidere è una Regione che non c’è. Ci troviamo di fronte a un comportamento immorale, perché a nessuno è consentito di far perdere tempo, soldi e opportunità a una regione già dilaniata e provata dalla crisi economica e occupazione. Chiodi ne tragga le conseguenze”.