Chieti. La vicenda di Villa Pini scuote il mondo politico. Si è tenuto questa mattina a Pescara un incontro tra il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e una rappresentanza delle maestranze e del personale medico del gruppo Villa Pini-San Stefar dopo la sentenza del Tar che di fatto ha cancellato l’accreditamento della struttura sanitaria.
Pagano ha rassicurato sul fatto che esiste una “condivisa volontà politica di continuare a intendere come priorità la salvaguardia degli interessi dei lavoratori di Villa Pini e del Gruppo SanStefar. Credo di poter testimoniare la convinzione di tutte le forze politiche presenti in Regione e dello stesso Commissario straordinario alla sanità, Gianni Chiodi, che la battaglia a tutela dei lavoratori sia stata una battaglia giusta e che continueremo anche davanti al Consiglio di Stato”.
Dello stesso avviso anche il gruppo regionale del PD guidato dal capogruppo Camillo D’Alessandro che, alla presenza del senatore Giovanni Legnini, ha incontrato una delegazioni in rappresentanza dei lavoratori del Gruppo Villa . “Abbiamo ascoltato – riferiscono D’ Alessandro e Legnini – le ragioni dei lavoratori e siamo fortemente preoccupati per il loro futuro. Bisogna assumere la consapevolezza che ci troviamo di fronte ad un caso unico in Italia e dunque ogni soluzione deve tenere conto di una fattispecie mai verificatasi: una struttura privata non in regola con il versamento dei contributi, a cui segue il fallimento, con una curatela che inizia a versare glia arretrati e che nel contempo cede in affitto la struttura ad un nuovo operatore. Il diritto fallimentare impone la così detta par conditio creditorum, cioè anche se la curatela volesse versare tutti i contributi non potrebbe farlo, perché deve rispettare e provvedere al pagamento anche degli altri debiti, secondo priorità stabilite dalla legge fallimentare. Circostanza che rende di fatto, per la curatela, impossibile adempiere alla legge regionale che impone il regolare versamento contributivo pena la decadenza dell’accreditamento”.
Secondo gli esponenti del Pd è necessario portare il problema al Tavolo di Monitoraggio in programma per il 4 aprile, dove “il governo e il Commissario Chiodi dovranno condividere una linea: autorizzare un provvedimento commissariale o una modifica della attuale legge regionale. Tutto il resto sarebbero soluzioni pasticciate, impugnabili ed inutili, ciò a tutela degli interessi di tutti”.
“Da parte dell’Italia dei Valori – ha dichiarato invece il senatore Alfonso Mascitelli al termine dell’incontro – c’è la più ampia disponibilità, sia come Gruppo consiliare alla Regione e sia nel nostro ruolo di rappresentanza all’interno della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul SSN, a sostenere ogni possibile iniziativa purché seria e concreta. Le soluzioni possibili, o di modifica o di interpretazione della normativa regionale, ci sono e trovano sostegno sia dalle prerogative che sono state conferite al Commissario ad acta, sia dalla norma nazionale (art.17 DL 98/2011) che approva il Programma Operativo nel quale sono espressamente previsti i budget disponibili per il Gruppo ex Villa Pini e infine dagli impegni presi di salvaguardare la continuità occupazionale, assunti nel corso delle numerose e passate audizioni in Commissione parlamentare. Occorrono soltanto la buona volontà della politica e il buon senso del resto dell’imprenditoria sanitaria privata che comprenda che, in questo caso eccezionale, il principio del diritto alla concorrenza non può essere esercitato a discapito delle sorti di mille lavoratori. Anche perché – ha concluso il senatore – a ben guardare il passato nessuno è senza peccato e ad esaminare il presente potrebbero essere ancora molte le problematiche da chiarire e che riguarderebbero tutti indistintamente”.