Con due provvedimenti separati, uno legislativo l’altro amministrativo, la Giunta regionale si appresta a modificare la struttura burocratica e amministrativa dell’ente regionale. La modifica della legge 77/99, relativa all’organizzazione del personale, e il provvedimento amministrativo organizzativo sono stati presentati questa mattina dal presidente della Regione Gianni Chiodi e dall’assessore al Personale Federica Carpineta.
“La legge” ha spiegato il Governatore “si muove su cinque punti basilari: flessibilità organizzativa e lavorativa, responsabilità dei dirigenti, trasparenza, merito e formazione e selezione e relazioni con il pubblico. Si tratta di importanti innovazioni che vanno nel senso di una generale modernizzazione di tutta la struttura amministrativa regionale”.
Il presidente e l’assessore hanno illustrato alcuni aspetti della legge di riforma, ponendo l’accento sul alcuni punti di svolta: “Nella legge” hanno spiegato “non si farà più riferimento alla pianta organica di diritto, ma al fabbisogno con il tetto di spesa raggiunto nell’anno precedente con l’obiettivo di una continua riduzione grazie a processi di innovazione, organizzazione e informatizzazione. Questo sistema permetterà di liberare risorse in bilancio regionale che potranno essere girate allo sviluppo”.
Un altro passaggio importante della legge è la maggiore responsabilizzazione e valorizzazione dei dirigenti. “Si vuole abbandonare la politica del tutto a tutti” ha detto Carpineta “ma dare forza, anche economica, a quei dirigenti più meritevoli e volenterosi. Al contrario verranno penalizzati quei dirigenti che si pongono anche con la semplice inerzia in contrasto con il cambiamento”.
E in questa filosofia si muove anche la norma che prevede ai direttori contratti di un anno, “legando l’incarico stesso al raggiungimento degli obiettivi del programma del governo senza ingerenza della politica che dunque rimane titolare dell’indirizzo programmatico, mentre la responsabilità dell’azione amministrativa rimane in capo ai dirigenti”.
Sulla flessibilità organizzativa e lavorativa, la nuova legge prevede una maggiore mobilità da parte dei dirigenti ed una flessibilità lavorativa del personale in termini di sede di lavoro. Il progetto il riforma della legge 77 guarda poi con attenzione alla trasparenza, al merito ed alla formazione. Sul primo aspetto, presidente e assessore non hanno esitato a parlare di “importante rivoluzione che sancisce l’imparzialità della pubblica amministrazione garantendo in questo senso il cittadino”. Il riferimento è alla razionalizzazione delle procedure concorsuali pubbliche, processo che prevede la possibilità di bandire un unico concorso dal quale possono attingere gli enti locali. Ma un passaggio altrettanto importante per il cittadino riguarda il criterio di reclutamento delle commissioni. “I componenti saranno estratti a sorte” ha precisato Carpineta “con la possibilità di inserire esperti di risorse umane. In questo modo si eviteranno abusi o scarsa trasparenza da parte della Pubblica amministrazione”.
Il quarto pilastro della legge di riforma riguarda il merito. La legge inserisce il criterio dell’obbligatorietà della selezione per l’attribuzione di incarichi di responsabilità all’interno dell’ente e, quindi, di incremento della retribuzione. Diverranno rilevanti la valutazione positiva e il superamento dei corsi di alta formazione: in questo senso, la legge di riforma istituisce la “Scuola regionale di formazione e selezione” che dovrà operare con personale interno, con l’obiettivo di innovare politiche formative e di selezione. Verrà, infine, data forza e sostanza all’Ufficio pubbliche relazioni. Fin qui gli aspetti essenziali contenuti nella proposta di legge, ma il processo di riforma della macchina burocratica prevede un passaggio intermedio. Si tratta della delibera della Giunta regionale, che verrà approvata nella prossima seduta, di razionalizzazione con la riduzione della dotazione organica di diritto e la riduzione dei servizi. Di fatto, si tratta di un atto organizzativo che realizza la base amministrativa della legge di riforma. Nel provvedimento, che sarà vagliato dalla Giunta, verranno ridotti i servizi dei dirigenti dagli attuali 89 a 76. Il provvedimento taglierà poi la pianta organica di diritto: dai 1684 a 1500 dipendenti comprensivi del personale Arssa, Abruzzo Lavoro e Aptr, confluito in Regione dopo la soppressione. A questi numeri, si aggiungono poi quelli maturati negli anni passati che hanno portato una riduzione da 127 a 85 del numero dei dirigenti e al dimezzamento delle collaborazioni, con un risparmio di oltre 3 milioni di euro.