Pescara, “L’assessorato e la Direzione Politiche agricole della Regione Abruzzo apra una seria e proficua discussione prima di creare ulteriore confusione all’interno del mondo primario generando solo scompiglio tra le aziende agricole prima dell’apertura del bando del Programma di Sviluppo Rurale inerente il sostegno alla cooperazione di filiera (Misura 16.2) prossima all’uscita.
E’ mia intenzione fare chiarezza e, soprattutto, capire se il bando sulle filiere sia conforme, legittimo e rispetta sia le direttive imposte dal Regolamento europeo sul sostegno allo sviluppo rurale sia la normativa vigente del PSR Abruzzo adottata dall’Autorità di Gestione. Non vorrei che con questo bando, molto atteso dal mondo agricolo, si crei ulteriore confusione rischiando di bloccare ben 21 milioni di euro”.
Questi i dubbi sollevati, dal Presidente della Commissione Vigilanza Mauro Febbo, attraverso un articolata missiva inviata all’attenzione sia del Direttore generale della Commissione Europea, al responsabile del PSR Abruzzo sia al Direttore generale del Ministero Politiche agricole del Governo.
“Le mie preoccupazione – spiega Febbo – nascono dopo aver letto la nota regionale trasmetta dalla Direzione politiche della Regione Abruzzo avente per oggetto ‘Documento recante orientamenti attuativi per la Sottomisura 16.2 e 16.4’. infatti, la Sottomisura 16.2 – riporta la lettera – del PSR Abruzzo esplicita chiaramente che l’operazione prevista dalla stessa ‘sostiene la realizzazione di progetti pilota e di sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché la divulgazione dei risultati ottenuti, al fine di promuovere l’innovazione gestionale, di processo e di prodotto, l’adozione di nuove tecnologie o di pratiche migliorative’.
Ossia le innovazioni promosse attraverso ‘progetti pilota’, ‘progetti sperimentali’, volti cioè a validare un processo sperimentale. Sono attività dimostrative volte a disseminare gli esiti dei progetti; sono progetti di sviluppo pre-competitivo di processi, prodotti o servizi nuovi o migliorati, prima dell’immissione sul mercato.
Inoltre, i “Progetti pilota” devono riguardare in modo prioritario tematiche strategiche da sviluppare per la crescita della competitività e per la sostenibilità delle imprese operanti nelle filiere regionali agricole e dell’agroalimentare”.
“Il tutto nell’ottica di quello che viene individuato dalla stessa C.E. come il ‘bottom up’, approccio dal basso verso l’alto.
Dunque – continua Febbo nella sua missiva – a fronte di così chiari presupposti, principi e finalità ben esplicitati nel documento programmatico regionale, sempre il ‘Documento recante orientamenti attuativi per la Sottomisura 16.2 e 16.4’ della Regione Abruzzo e pubblicato sul sito Agricoltura oggi il 28/04/2017 definisce, oltre alle modalità di attuazione e definizione dei Progetti Integrati di Filiera, i sette settori produttivi di prima applicazione con le relative risorse finanziarie”.
“Nello specifico viene attribuito al comparto Vitivinicolo 5 milioni di euro per la realizzazione di un impianto di spumantizzazione, per il settore Olivicolo 3 milioni di euro per il potenziamento, razionalizzazione e rinnovamento di una significativa superficie olivetata, per il comparto Ortofrutticolo 4 milioni di euro per la realizzazione di un impianto collettivo volto ad ottimizzare le fasi di condizionamento/conservazione, per il settore Cerealicolo 1,5 milioni di euro per la valorizzazione delle produzioni cerealicole abruzzesi sviluppando processi innovativi di pastificazione e attivazione della loro commercializzazione a livello anche ultraregionale,
per il settore Zootecnico abbiamo tre progetti per complessivi 7,5 milioni di euro per l’ottimizzazione delle produzioni zootecniche abruzzesi mediante una concentrazione dei processi di macellazione e lavorazione delle carni in una struttura esistente, il sostegno ad investimenti finalizzati a migliorare i processi di produzione del latte bovino abruzzese e l’incentivazione ad incrementare il numero dei produttori e dei volumi di produzioni di qualità avicunicula regionale”.
“Tale precisa ripartizione – chiosa Febbo – snatura l’oggetto e l’obbiettivo del bando che nulla hanno a che fare con i “Progetti pilota”, elemento sostanziale della Sottomisura 16.2. infatti tale riquadro specifico programmatico di interventi, predeterminando i temi di sviluppo progettuale, contrastano palesemente ai fondamenti della Sottomisura.
Praticamente il bando, cosi come confezionato indirizza e descrive già l’unico progetto che deve essere realizzato per settore. Perché necessitano 300 ettari per fare una prova sperimentale o progetto pilota? Perché realizzazione di un solo impianto di spumantizzazione? Chi ha deciso che deve essere un solo progetto relativo ad ogni tematica?Perché non finanziare più progetti su ogni settore?
Pertanto – conclude Febbo – invito la Direzione Politiche della Regione Abruzzo e l’Autorità di Gestione a riformulare tale ripartizione ed a riscrivere la il bando della Misura 16.4 del PSR affinché possano concorrere pluralità di aziende al sostegno economico”.
“Non vorrei – conclude Febbo – che questo bando nasconda un sostanziale aiuto economico a delle aziende ben individuabili visto i settori già definiti. Per questi motivi ho indirizzato una lettera alle autorità competenti del PSR Abruzzo, sia a Roma sia a Bruxelles, al fine di conoscere le loro valutazioni prima che la Regione Abruzzo si impantani nell’ennesimo guazzabuglio bloccando ulteriori importanti risorse per il nostro mondo agricolo.
Infine se la mia denuncia dovesse cadere nel vuoto e la Direzione Politiche agricole non dovesse correggere la Misura, a riprova di quanto detto, allora consegnerò nelle mani del Difensore Civico della Regione Abruzzo una busta sigillata contenente i nomi delle aziende finanziate dal bando in questione”.