“Dopo quasi un anno dall’annuncio spot di Chiodi e dopo otto mesi dall’approvazione della delibera di giunta regionale sui fondi FAS, soltanto ora tutte le associazioni di categoria, nessuna esclusa, si sono finalmente unite nel richiedere la rimodulazione dei contenuti del Patto e quindi dell’utilizzo stesso dei fondi”.
A dichiararlo è il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’Idv Abruzzo e capogruppo in commissione Bilancio al Senato. “Purtroppo” aggiunge “all’inizio siamo stati lasciati soli nel dire che con la lista della spesa, che Chiodi aveva presentato, non si andava da nessuna parte e quando abbiamo lanciato l’allarme parlando del Patto come di un contenitore vuoto e che si stava perdendo tempo prezioso, allora qualcuno, e gli abruzzesi ricordano benissimo chi, ci ha frettolosamente liquidati con supponenza, accusandoci di essere irresponsabili. Così non è stato, avevamo ragione e il primo a dirlo è il Governo nazionale”.
Il senatore dell’Idv spiega poi che “nella delibera CIPE sui fondi FAS che il Governo ha approvato a settembre e il cui testo è stato pubblicato solo pochi giorni fa, in seguito alla firma della Corte dei Conti (G.U. n 47 del 25/02/2012), il Governo ha usato le nostre stesse parole. Le azioni cardine, quelle per intenderci destinate al rilancio della nostra economia, sono testualmente definite ‘meri contenitori di interventi diversi e diffusi sul territorio e di conseguenza andranno ulteriormente verificati’; e poi ‘le linee di intervento andranno maggiormente motivate’ e infine ‘si rende necessario un approfondimento con specifico riferimento ai requisiti di ammissibilità che dovranno essere in coerenza con quanto già stabilito dalla precedente delibera CIPE del 2011’. Tradotto in parole semplici, il Governo nazionale, in linguaggio diplomatico o se vogliamo in politichese, chiede in sostanza che la Giunta regionale si decida a indicare quali veri progetti strategici intende portare avanti, quali le modalità di attuazione dei contratti di sviluppo, tutti da definire, e quale il crono-programma. Siamo in sostanza punto e a capo perché per ora ci si è limitati a un copia-incolla di precedenti atti programmatori. E in tutta questa storia c’è ancora qualcuno, quello sì veramente irresponsabile, che sta ancora discutendo se i parlamentari nazionali vanno coinvolti oppure meno”.