Commenta così il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua che ha elaborato i dati della Delibera di Giunta Regionale (quest’anno la numero 124/2017) che contiene la classificazione delle acque di balneazione della regione.
Come già avviene da anni in primavera, prima della stagione balneare che inizia il primo maggio, il Forum H2O provvede ad elaborare e divulgare i dati ufficiali relativi alla balneazione per avere uno sguardo generale sulla situazione.
Ricordiamo che la classificazione viene fatta sulla base delle indicazioni dell’Unione Europea contenute nella Direttiva 7/2006/CE, fondata sulle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha chiesto agli Stati Membri di classificare ai fini della balneazione le acque dei singoli tratti di costa in 4 classi di qualità: eccellente; buona; sufficiente, scarsa.
La classificazione ai fini della balneazione tiene conto esclusivamente dell’inquinamento di tipo microbiologico, verificando l’entità della presenza di Escherichia coli ed enterococchi. I dati ottenuti nel monitoraggio annuale vengono aggiunti a quegli degli anni precedenti ai fini della classificazione (la classificazione è avvenuta tenendo conto dei dati di quattro anni di monitoraggio, dal 2013 al 2016).
Questo perchè solo sapendo cosa è avvenuto prima si può prevenire con un certo grado di sicurezza il contatto con organismi potenzialmente patogeni. Se un tratto ha già avuto criticità nel passato è fortemente probabile che le avrà anche nel futuro senza interventi risolutivi che escludano le fonti di contaminazione.
Ricordiamo, tra l’altro, che tra un campionamento e il referto passano 48 ore per cui anche per questo motivo è evidente che la prevenzione non si possa fare basandosi su un singolo dato o anche su pochi dati. Un tratto in classe “scarsa” può avere qualche analisi buona.
‘Il problema è che ci sono alte probabilità che possa avere qualche campionamento superiore ai limiti di legge. Via Balilla a Pescara, ad esempio, l’anno scorso ha avuto su 14 campioni 5 superamenti dei limiti di legge (il 35%). Chi andrebbe a farsi operare da un chirurgo che sbaglia il 35% delle operazioni? Questa è la logica alla base della prevenzione. Ovviamente la situazione di inquinamento può anche migliorare improvvisamente ma di solito questo avviene esclusivamente quando è nota la fonte di contaminazione ed è localizzata per cui si può intervenire facilmente (ad esempio, un singolo depuratore che non funziona). Diverso è dimostrare il risanamento in situazioni più complesse, come un intero fiume.
I dati disegnano una progressiva dicotomizzazione, con i tratti già balneabili che migliorano nettamente di classe, con molti di essi che passano da “buono” a “eccellente” oppure da “sufficiente” a “buono” o addirittura direttamente ad “eccellente”‘, si legge nella nota del Forum.
‘Invece i “soliti noti”: i tratti fortemente compromessi già classificati in categoria “scarsa” sostanzialmente rimangono tali. Infatti l’Abruzzo partirà dal primo maggio con 17 tratti di costa chiusi alla balneazione. Di questi, 8 saranno chiusi per tutta la stagione estiva 2017 perché hanno raggiunto i 5 anni consecutivi di classificazione nella categoria “scarsa”; gli altri 9 (7 in categoria “scarsa” e 2 che devono essere classificati ma che derivano da tratti che erano stati classificati in categoria “scarsa”, “zona antistante Via Galilei” a Pescara e “140 metri a sud di Fosso S. Lorenzo” a Francavilla) potranno essere riaperti solo dopo 2 analisi consecutive confortanti e dopo la risoluzione delle cause che hanno determinato le criticità per quanto riguarda le analisi degli anni scorsi.
Ribadiamo che le condizioni devono essere entrambe soddisfatte con dati oggettivi. Per Pescara significa dimostrare di aver risanato l’omonimo fiume. Ne approfittiamo per far notare che i dati diffusi sugli ultimi campionamenti in foce segnalano la presenza di Escherichia coli molto al di sopra dei limiti per uno scarico. Ciòè se paragoniamo l’intero fiume Pescara ad uno scarico di un depuratore, oggi non sarebbe in regola con valori anche quadrupli rispetto ai limiti di legge.
Il 69% dei tratti costieri abruzzesi è nella qualità migliore, la categoria “eccellente”. Il 13% è nella categoria “buono”, il 4% nella categoria “sufficiente” e il 14% nella categoria “scarsa” (senza considerare i due casi sopra richiamati di via Galilei e 140 m a sud di Fosso S. Lorenzo).
In realtà, guardando alla serie storica dei dati, dopo anni veramente bui e alcuni segnali di ripresa che avevamo avvertito lo scorso anno, si evidenzia un netto cambio di tendenza con il forte aumento dei tratti in categoria eccellente. Siamo ancora lontani dalle percentuali “bulgare” di altre regioni italiane ma sicuramente è un segnale positivo.
Es. Abruzzo: 69% eccellente, 13% buono, 4% sufficiente, 14% scarsa
Emilia Romagna: 91% eccellente, 7% buono, 1% sufficiente, 1% scarsa
Un esame dei dati suddivisi per provincia permette di evidenziare che i dati migliori sono relativi a quella di Teramo; la peggiore è Pescara.
Come detto alcuni tratti partiranno con il divieto di balneazione il primo maggio 2017. Potranno essere riaperti solo a seguito di due campionamento favorevoli e dell’adozione di concrete misure di risanamento. Qui sotto la tabella a cui si aggiungono, come previsto dalla Delibera Regionale, anche i tratti di via Galilei a Pescara e 140 metri a sud di Fosso S. Lorenzo a Francavilla.
Invece otto tratti saranno chiusi alla balneazione per l’intero 2017.
Infine ricordiamo che ci sono numerose aree direttamente sottratte alla balneazione in corrispondenza delle foci fluviali e nelle aree limitrofe a nord e a sud (elencate nell’allegato C della Deliberazione)’, insiste il Forum H2O.
Il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, dopo le criticità dello scorso anno, chiede poi di informare dettagliatamente e costantemente i cittadini sullo stato delle acque di balneazione, con l’affissione dei cartelli esplicativi e pubblicizzando sempre di più i due portali, quello del Ministero della salute e quello dell’ARTA su cui è possibile consultare tutti i dati (http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/ e http://www.artaabruzzo.it/applications/balneazione/
‘Ribadiamo che la balneazione si fonda sulla prevenzione e sulla classificazione dei tratti costieri nelle categorie di qualità. Anche su questo aspetto non possiamo che richiamare ancora una volta alla corretta comunicazione da parte degli amministratori. Associare la parola “balneabile” all’ultima analisi disponibile è completamente fiorviante e privo di senso dal punto di vista della prevenzione dei problemi sanitari potenzialmente connessi alla balneazione.
Ovviamente ribadiamo la necessità di risolvere le situazioni di criticità dei fiumi che fanno rischiare l’apertura di procedure di infrazione da parte della commissione europea visto che a partire dal 2016 tutti i tratti costieri dovevano essere almeno nella categoria “sufficiente”.
La Delibera di classificazione è disponibile a questo link: http://leggi.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=elencoDelibere&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=delibere2&tom=n:-1:2017:124’, conclude il Forum.