Qualità della vita: tra le abruzzesi L’Aquila è al primo posto

LAquila_PiazzaDuomoLa città italiana in cui si vive meglio? È Trento che, per il secondo anno consecutivo, conquista il primo posto nella classifica sulla qualità della vita elaborata dall’Università La Sapienza di Roma per il quotidiano economico ItaliaOggi, seguita dalla vicina Bolzano.

Uno studio dal quale emergono gli effetti di una crisi economica, che ha portato ad un complessivo peggioramento della qualità della vita, soprattutto al sud, mentre cresce, un po’ a sorpresa, il dato di miglioramento nei grandi centri urbani.

E in Abruzzo come sarà la situazione? Per trovare una città abruzzese, purtroppo, bisogna scorrere la classifica fino al 62esimo posto, dove troviamo L’Aquila, preceduta da Potenza e seguita dalla siciliana Ragusa. A poca distanza, seguono gli altri capoluoghi: Teramo al 66esimo posto, Pescara al 69esimo e, infine, Chieti al 73esimo.

Da qui in poi è tutto un susseguirsi di città del sud Italia, che chiudono in bellezza la classifica con Napoli e Trapani.

 

Il commento del consigliere comunale del Pd di Pescara, Antonio Blasioli. L’indagine offre spunti ed indicazioni che la provincia di Pescara e la città di Pescara non possono permettersi di sottovalutare. Tralasciando le critiche per la posizione della Provincia di Pescara che si trova al 69 esimo posto in una classifica di 103 città, peggiorando di ben quattro posizioni rispetto alla classifica del 2010, cerchiamo di trarre qualche indicazione importare rispetto ad uno degli obiettivi dell’indagine: fornire spunti per l’attività del policy maker, cioè dei decisori politici e amministrare la città quando siamo all’inizio del 2012 tenendo conto di quanto impietosamente rileviamo nell’indagine citata. L’indagine tiene conto di nove dimensioni di analisi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita. La macroarea della criminalità ci presenta la Provincia di Pescara al 99 esimo posto su 103 province (a dimostrazione che l’esercito a Pescara, da poco confermato pure per il 2012 se come detto dal Sindaco Mascia potrebbe aumentare la percezione di sicurezza, certo non aiuta rispetto ai dati impietosi dei crimini commessi nella nostra Provincia). Particolarmente allarmante il dato degli omicidi dolosi per 100 mila abitanti in provincia che ci vede retrocedere dal primo posto del 2010 al 70 posto e ancora il dato molto più preoccupante dei reati connessi al traffico di stupefacenti che ci vede scendere dal 79 posto del 2010 alla 94 posizione, campanello di allarme che ci dovrebbe spingere ad intraprendere politiche per i nostri giovani. In questa analisi nel 2010 la nostra provincia era al 95 esimo posto. Seconda dimensione di analisi per negatività dei dati è quella relativa al settore ambientale, dove Pescara perde il più alto numero di posizioni: ben 12 a distanza di un anno, passando dal 65 esimo posto del 2010 al 77 esimo posto. Nell’analisi specifica delle sottodimensioni di analisi si assiste ad un forte peggioramento di Pescara rispetto alle polveri sottili, si passa dal 61 esimo posto del 2010 al 70 esimo posto per il Pm 10, mentre per il biossido di azoto la nostra provincia è addirittura all’83 esimo posto. Deve far riflettere poi il dato relativo alle piste ciclabili dove scendiamo di tre posizioni passando dal 53 esimo posto al 59 esimo quello delle zone a traffico limitato che ci vede scendere dal 68 esimo posto al 71 esimo. Peggiore indice di questo settore è quello relativo alle politiche energetiche in cui la nostra provincia passa dal 56 esimo posto del 2010 al 93 esimo del 2011. Se si compara questo settore con l’altra indagine relativa alla mobilità sostenibile del quinto rapporto di Euromobility 2011 (Pescara peggiora di cinque posizioni rispetto al 2010, non compare per bike sharing o sul car sharing, ed è tra le 9 città d’Italia a non avere almeno un mobility manager), si comprende come la nostra provincia e la nostra città debbano sostanzialmente mettere in atto quelli che fino ad oggi sono stati solo proclami e nulla di più. Nell’indice del disagio sociale passiamo dal 28 esimo posto al 35 esimo, in quello Affari e Lavoro passiamo dalla 63 esima posizione alla 69 esima, in quello della popolazione perdiamo 20 posizioni e siamo al 72 esimo posto, meglio per il servizi dove guadagniamo una posizione dal 63 al 63 esimo posto mentre per il sistema salute siamo al 63 esimo posto. Piccolo peggioramento per la dimensione di analisi Tempo libero che ci vede scendere dal 18 esimo al 19 esimo posto ma è sicuramente questo il settore dove andiamo meglio, mentre scendiamo 12 posizioni e ci attestiamo al 67 esimo posto per il tenore della vita.

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