Lo ha detto, questa mattina a Pescara, il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso, nel corso di un incontro promosso dai sindacati balneatori di Confcommercio e Confesercenti, a cui è intervenuto il Ministro per gli Affari regionali Enrico Costa. Al centro del confronto la legge delega, in discussione al Parlamento, sul riordino delle concessioni balneari, che dovrà normare il recepimento della Direttiva Bolkenstein dell’Ue, la quale prevede la messa all’asta delle stesse concessioni, una volta arrivate a scadenza.
Per D’Alfonso è indispensabile perseguire quello che il presidente definisce “dialogo competitivo avanzato”, che si fonda su alcuni punti di forza a tutela delle legittime istanze degli operatori di un settore strategico non solo dal punto di vista turistico, ma che si occupa della manutenzione e della cura di vaste porzioni di litorale. Aree a cui sono legate molteplici attività economiche, non limitate esclusivamente agli stabilimenti balneari, ma che comprendono anche la ricettività, il commercio, l’intrattenimento. “Un patrimonio che non può essere compromesso da coloro che vedono in questa partita solo una competizione – ha sottolineato D’Alfonso – anche perché va preservato il diritto all’insistenza delle imprese esistenti, che sono riuscite a coniugare l’amministrazione dello spazio con la capacità, la passione e l’esperienza delle persone a gestirlo.
E’ una peculiarità tutta italiana, che va riconosciuta e tutelata in sede europea”. Il presidente ha fatto riferimento anche alle proposte di legge depositate su questo tema in Consiglio regionale, “che non sono state ancora discusse – ha rimarcato – semplicemente perché è fondamentale individuare prima la strada più efficace da percorrere, per evitare di ritrovarsi con un dettato inutile o, peggio ancora, in contrasto con le normative nazionali ed europee. Io sono convinto che si debba avere il coraggio di osare, perché i balneatori svolgono una funzione irrinunciabile nelle nostre comunità: rendono vivo e presidiano il territorio, che altrimenti rischierebbe di vedere un arretramento di civiltà, con tutte le drammatiche conseguenze che ne deriverebbero”.
Il Ministro Costa, invece, ha posto l’accento sulla mancanza – finora – di una normativa organica che regolamenti il settore nel rispetto delle direttive europee. Di qui la necessità di invertire la tendenza, evitando di procedere in ordine sparso come avvenuto negli ultimi anni. Un processo complesso in cui Costa ha auspicato un coinvolgimento forte e responsabile sia degli operatori del comparto, sia degli enti locali.
[mom_video type=”youtube” id=”p55iwUgw8Ww”]
[mom_video type=”youtube” id=”rWj7BPJlmB8″]