“In relazione alla ormai rituale uscitina del consigliere avvocato Carlo Costantini sulla presunta infornata di sei nuovi dirigenti nella Regione, chiedo: chi è che scredita le istituzioni? Come possono i cittadini abruzzesi avere fiducia nelle istituzioni quando il principale oppositore, cioè il consigliere Costantini, non sa leggere le delibere di Giunta e su questo suo errore, a meno che non sia assoluta mala fede, basa dichiarazioni che puntano solo a discreditare il lavoro della Giunta Regionale, evidentemente al solo fine di farsi propaganda? Come possono i cittadini abruzzesi capire come stanno le cose se l’opposizione spara dati sbagliati e a nessuno viene in mente di offrire ai lettori e agli utenti radiotelevisivi il contestuale confronto con i dati del Governo Regionale? Non possiamo ogni giorno inseguire chi si autoinnalza sul piedistallo della polemica, nella parte impropria del paladino delle cose buone e oneste, dovendo replicare ogni volta per riaffermare dati veri e cose vere, quando sarebbe più utile per i cittadini, anche più corretto, offrire loro, nella stessa pagina o nello stesso servizio, il diritto di replica a chiunque venga attaccato o, quantomeno, presentando i dati che vengono dalle strutture regionali. L’avvocato Costantini non può non sapere che la Giunta Regionale, a fronte di ben 19 posti vacanti creati dai precedenti Governi Regionali, assume solo tre e non sei dirigenti. Sa che, oltre ai tagli, che abbiamo fatto e che si stanno facendo, si cerca di migliorare la macchina amministrativa regionale inserendo qualifiche indispensabili e non presenti nei ruoli esistenti. Dovrebbe essere ormai pacifico, avendolo ripetutamente detto, che questo Governo Regionale e solo questo Governo in tutta la storia della Regione Abruzzo, ha ridotto i dirigenti, che son passati da 120 a 87. Abbiamo ridotto le spese per il personale, risparmiando svariati milioni di euro. Non possiamo però solo tagliare. La burocrazia regionale è strumento al servizio dei Cittadini, non può essere semplicemente eliminata a forza di tagli, deve essere migliorata e qualificata perché questo significa servire i Cittadini. L’ho fatto recentemente nel comunicato del 1 dicembre scorso, ripeto la domanda che non tutti hanno avuto l’opportunità o il coraggio di pubblicare: dove erano certi signori quando i dirigenti regionale crescevano di numero e la relativa spesa pubblica cresceva allegramente? Domando direttamente al consigliere Costantini, dov’era lui e dov’erano i vari moralizzatori come lui quando i dirigenti aumentavano e le spese salivano? Oggi sgomitano nelle colonne dei giornali e negli spazi radiotelevisivi locali per procurarsi una verginità posticcia, sperando che nessuno ricordi chi ha portato l’Abruzzo e l’Italia in queste condizioni o, forse, utilizzando questo becero populismo solo per ottenere il più favorevole posizionamento all’interno delle opposizioni in vista delle prossime elezioni. Cose da vecchia, vecchissima politica”.