L’Aquila. In tempi normali, nel calendario degli agriturismi, questo sarebbe il momento di cominciare a registrare le prenotazioni per Pasqua.
Invece, dopo i terremoti in Centro Italia, queste strutture di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio fanno già la conta delle perdite. Prima della crisi sismica il settore aveva un fatturato annuo da 173 milioni di euro negli agriturismi dell’Appennino, ora segna un crollo fino al 50% anche nelle zone non colpite e nonostante il 95% delle strutture sia in perfetta efficienza. E’ quanto emerso dall’assemblea nazionale, stamani a Spoleto, di Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia-Agricoltori italiani.
L'”effetto panico” generato attorno al sisma – sottolinea la Cia – ha bloccato i turisti, ma la maggior parte delle 3.852 aziende agrituristiche delle quattro regioni si trova in aree lontane dal cratere.