Non solo la Regione Abruzzo non liquida ai Centri di ricerca il famoso milione di euro stanziato e legiferato da circa un anno ma addirittura chiede, sia al Crab sia al Cotir, l’obbligo di restituire un finanziamento ricevuto in regime “de minimis” come fondo di rotazione nel 2015″.
Questa la denuncia sollevata dal Presidente della Commissione di Vigilanza e Consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea come “la Determina dirigenziale RA 0038347/17 del 17 febbraio scorso sembra avere il sapore di una operetta kafkiana con un finale triste e funereo, esponendo i centri di ricerca in una situazione di vero e proprio default e, soprattutto, certifica l’abbandono definitivo dei 63 lavoratori e delle rispettive famiglie che da mesi e mesi non ricevono lo stipendio.
In più occasioni – ribadisce Febbo – ho chiesto al Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, all’Assessore Dino Pepe, al Direttore e ai Dirigenti, di assumersi le responsabilità che loro compete e per cui sono pagati (e gli stipendi gli vengono regolarmente accreditati mensilmente): di portare avanti atti bloccati che incidono sulla vita dei lavoratori , delle lavoratrici e delle loro famiglie che sono senza futuro e senza un minimo di certezze.
Oggi, invece, assistiamo ad un vero e proprio paradosso poiché, non solo gli impegni assunti con Leggi Regionali, si badi bene, non vengono rispettati, ma addirittura gli uffici del Dipartimento Politiche agricole chiedono di restituire somme pari a euro 500.000 mila circa sia al Crab sia al Cotir.
Credo che non ci siano altri commenti da aggiungere se non constatare un palese menefreghismo amministrativo unito ad incapacità politica da chi oggi è chiamato a governare la Regione e dirigere un comparto importate come il settore primario.
Una storia senza fine quella dei Centri di ricerca causata dalla manifestata incapacità di un governo regionale che non riesce a decidere e programmare su nulla se non a promettere falsi proclami. In questi giorni – continua Febbo – ho ripresentato un nuovo disegno di Legge per avviare il processo di riordino dei tre centri, con la costituzione di un soggetto unico che sia competitivo a livello internazionale ed economicamente sostenibile.
Il Progetto di Legge è stato condiviso quindi firmato e sottoscritto in Commissione anche dai colleghi Consiglieri della stessa maggioranza quali Olivieri, Mariani, Paolini, Monaco, Di Nicola e Berardinetti al fine di accelerare e dare una risposta concreta al futuro dei lavoratori e del Cotir e Crab.
Pertanto – conclude Febbo – chiedo che l’Assessore Pepe intervenga immediatamente al fine sia di bloccare la Determina beffa sia di avere la capacità politica e amministrativa di erogare il famigerato milione di euro che è stato legiferato dal Consiglio. Altrimenti nei prossimi giorni dovremmo solo decretare e constatare la morte definitiva dei Centri di ricerca in Abruzzo”.