Pescara. “Il Decreto terremoto del Governo Gentiloni si traduce nell’ennesima colossale bufala per l’Abruzzo, e, in particolare, per le province di Pescara e Chieti, di fatto tagliate fuori dagli aiuti strutturali”.
Lo ha annunciato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, aggiungendo che “sostanzialmente sembra che nei due territori non sia accaduto nulla dall’agosto 2016 al gennaio 2017: non hanno risentito delle scosse sismiche, non c’è stata una nevicata drammatica, non c’è stato un ‘caso’ Farindola, non ci sono stati i black out né la rottura di centinaia di condotte idriche. È evidente che quel decreto rende una fotografia virtuale di un Abruzzo inesistente, una foto che ha cancellato anche la fantomatica Zona Franca o ‘Zona a economia speciale’ che il Governatore d’Abruzzo si era già rivenduto pronto a stampare i manifesti gigantografia. A questo punto attendiamo di vedere la conversione in legge del Decreto contro il quale, se non verrà ulteriormente corretto, scateneremo una ‘tempesta perfetta’ con la mobilitazione di tutti i sindaci, senza colore politico né divisioni partitiche perché l’Abruzzo è stanco di essere l’ultima regione d’Italia”.
“Il Presidente D’Alfonso appena lunedì scorso nella riunione convocata d’urgenza negli uffici di viale Bovio ci aveva assicurato effetti speciali del Governo per risollevare le sorti dei nostri territori, pesantemente devastati dall’ondata maltempo, in congiuntura drammatica col terremoto – ha ricordato il capogruppo Sospiri -. Al tavolo Forza Italia si è presentata con richieste chiare e inequivocabili che raccontavano le necessità di una regione duramente colpita, e per quelle necessità ci siamo anche resi disponibili a collaborare per la redazione di un’agenda di governo che avrebbe dovuto coinvolgere tutte le quattro province. Il Governatore ha sbandierato con la solita spavalderia le misure di agevolazione fiscale che, a suo dire, sarebbero state applicate dal Governo Gentiloni per sostenere in maniera concreta la ripresa delle famiglie e delle aziende abruzzesi e invece, uscito il Decreto Terremoto, non leggiamo nulla di quanto annunciato. Ci sono giustamente le misure per la ricostruzione delle aree del cratere del terremoto, ci sono le misure di sostegno per gli allevatori, ci sono le utilità funzionali per l’arrivo dei Musp, i moduli scolastici provvisori, sempre nelle aree del cratere, ovvero ci sono tutte le misure già previste prima dell’ondata di maltempo di gennaio, ma finisce lì. Nessuna menzione viene fatta per le province di Chieti e Pescara, entrambe colpite in maniera decisiva dai black out, dalla carenza idrica, dall’isolamento e da quella nevicata che ha determinato frane, smottamenti, crolli e strade distrutte. Di fatto dalla lettura del Decreto sembra che in Abruzzo nelle ultime settimane non sia accaduto nulla e non possiamo accettarlo – ha affermato il Capogruppo Sospiri -. Nel merito è scomparsa anche l’annunciata ‘Zona Franca’ che avrebbe determinato delle agevolazioni concrete e reali nei confronti di tutti coloro che sono state pesantemente danneggiati dall’asse maltempo-terremoto, e pensiamo ai centri di Villa Celiera, Brittoli, Penne, ma anche a tutta la provincia del chietino. A questo punto attendiamo la conversione del Decreto in Legge, ma se venissero confermate le fosche previsioni, che sbugiardano in maniera clamorosa le certezze del Governatore D’Alfonso, siamo pronti alla mobilitazione di tutti i sindaci delle due province che faremo marciare verso Roma, perché l’Abruzzo intero ha bisogno di fatti e aiuti non delle chiacchiere di un Presidente regionale incapace di pretendere rispetto dal Governo centrale nei confronti di tutti gli abruzzesi”.
Dubbi ai quali ha replicato Alberto Balducci, vicecapogruppo del PD in Consiglio regionale: “Sospiri confonde il terremoto con l’emergenza maltempo. Va chiarito una volta per tutte che il decreto approvato ieri dal Governo riguarda il sisma, come giustamente recita il titolo: ‘Decreto legge recante nuovi interventi in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017’. Per il maltempo, invece, lo strumento è la delibera del Consiglio dei Ministri del 20 gennaio scorso, che riconosce tutti i danni diretti a cose pubbliche e private che abbiano un rapporto di causa/effetto con l’emergenza neve verificatasi a gennaio. Pretendere che il decreto varato ieri serva per risarcire i danni del maltempo fa parte di una visione lontana dalla realtà. Inoltre, in una vicenda come questa occorre uno spirito costruttivo e non polemico, per senso di responsabilità nei confronti di chi ha patito disagi”, conclude Balducci.