Pescara. “Forza Italia chiede la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio regionale per affrontare l’emergenza maltempo in Abruzzo, per capire cos’è accaduto nei giorni del dramma che ha visto migliaia di famiglie restare senza luce e riscaldamento per quasi sette giorni, che nel 2017 ha causato decessi per il freddo di decine di persone ovunque nella regione, e che infine è culminata nel dramma dell’Hotel Rigopiano”.
Lo ha annunciato il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ufficializzando il vertice previsto per domani.
“La tragedia dell’Hotel Rigopiano è stata solo il momento apicale e più drammatico di un’emergenza neve gestita nel modo peggiore che Provincia, Regione e l’intero apparato Prefettizio, che ha governato i comparti della Protezione civile, potessero fare – ha ricordato il Capogruppo Sospiri -. Su tutta la regione i cittadini hanno pagato l’incompetenza, l’improvvisazione, la superficialità e l’inadeguatezza di chi avrebbe dovuto proteggerli e tutelarli. Superando la sterile polemica politica, credo che quanto accaduto dovrebbe determinare un’assunzione di responsabilità da parte degli amministratori coinvolti. Nel 2017 non è possibile che si lascino migliaia di famiglie senza energia elettrica per giorni e giorni, al freddo, isolati nelle loro case sotto metri e metri di neve, impossibilitati a chiedere aiuti, senza telefono, senza alcuna forma di supporto. Nel 2017 non è possibile che la gente muoia di freddo in casa, o che muoia nella neve perché ha tentato di raggiungere dei soccorsi. Nel 2017 non è possibile che si verifichi un dramma come quello dell’Hotel Rigopiano: quella strada, che conduce dall’albergo al paese di Farindola, che nessuno si è preoccupato di liberare dalla neve e che ha di fatto imprigionato gli ospiti dell’hotel in quella struttura, che è diventata per 29 persone una tomba, urla giustizia. Quelle turbine mandate tardivamente a liberare le strade, persino mercoledì notte per aprire la strada alla colonna dei soccorsi, e che erano rotte o addirittura prive di diesel urlano giustizia. Quell’operatrice della Prefettura-Protezione civile che per prima ha raccolto la telefonata del professor Marcella e che non gli ha creduto, ritardando di due ore l’avvio dei soccorsi, urla giustizia. E a questo dovrà pensarci la magistratura. Ma intanto credo che ci siano fatti che impongono un’assunzione di responsabilità immediata. La mail inviata alle 15.44 del mercoledì 18 gennaio, prima della slavina assassina, al Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, al Prefetto di Pescara Provolo, al Comandante della Polizia Provinciale di Pescara e al sindaco di Farindola, in cui il direttore dell’Hotel chiedeva di liberare con tempestività la strada per consentire l’evacuazione della struttura, e lo stesso direttore diceva che gli ospiti erano terrorizzati dalle 4 scosse di terremoto che tutti avevamo sentito e che addirittura gli stessi ospiti avrebbero trascorso la notte in auto se fossero stati costretti a restare sotto la montagna, richiama delle responsabilità chiare”.
Per il capogruppo di Forza Italia “non è possibile, né accettabile che delle Istituzioni ricevano una comunicazione del genere e facciano orecchie da mercante, lasciando isolato un hotel e abbandonando al loro tragico destino 30 cittadini. Né è accettabile che il Presidente della Provincia pensi di cavarsela dicendo che ‘non aveva soldi per aggiustare le turbine rotte’, o che la mail l’ha letta il giorno dopo la tragedia, e quindi non può farci nulla se quei cittadini sono morti. In un paese civile non può funzionare così, e credo che sia dovere della politica accendere i riflettori su una tale tragedia. Per domani il Presidente D’Alfonso ha inteso programmare una riunione per chiedere la convergenza di tutte le forze politiche al fine di premere per il riconoscimento, per le zone dell’Abruzzo più colpite, di una fantomatica ‘zona economica speciale’, una sorta di zona franca urbana. Ne prendiamo atto, con mille perplessità circa i nomi originali affibbiati dal Governatore a iniziative di dubbio successo, ma prima di ogni altra cosa vogliamo capire, specie mentre sull’Abruzzo pende la spada di Damocle di un nuovo rischio terremoto”.
“Per questo domani ci presenteremo alla riunione con la richiesta di convocare con la massima urgenza una seduta straordinaria del Consiglio regionale per affrontare quel dramma, per leggere tutte le carte, per capire cosa non ha funzionato e chi ha sbagliato, affinché le Istituzioni preposte si assumano le proprie responsabilità attraverso lo strumento delle dimissioni”, conclude Sospri.