Lo afferma la Fiba-Confesercenti, la più rappresentativa associazione di categoria dei balneari abruzzesi. “Lo abbiamo ripetuto in più occasioni: ci sono colossi internazionali già pronti a trasformare le spiagge italiane in fast-food” spiega l’associazione dei balneatori, “uccidendo 30 mila piccole e medie imprese. In Abruzzo ci sono quasi 900 aziende che hanno trasformato la sabbia in aziende sane. Ora è in discussione in Senato una proposta che elimina il rinnovo automatico delle concessioni per uscire dalla procedura di infrazione Ue, ma che non dà alcuna garanzia di salvaguardia degli investimenti: si diano garanzie precise fin da questa legge, altrimenti le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo”. Per questa ragione giovedì a Roma si terrà una riunione fra le principali sigle nazionali, ed in quella sede Fiba chiederà un impegno forte ai parlamentari italiani. “Ma i nostri eletti” spiegano i vertici abruzzesi dell’associazione “diano intanto l’esempio e non cedano alle pressioni dei poteri che vogliono mettere le mani sulle spiagge italiane”.