La giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Paolo Gatti, ha approvato questa mattina due delibere che prevedono lo stanziamento di 2,9 milioni di euro da destinare ad interventi a favore delle famiglie abruzzesi.
Le risorse provengono, per 2,45 milioni di euro, dal Fondo Nazionale per le Politiche della Famiglia e per 420mila euro dal Piano Regionale di interventi in favore della famiglia.
“Sono due atti importanti” ha commentato Gatti “che garantiscono notevoli risorse alle famiglie abruzzesi e a tutte le persone che vivono fasi delicate della vita nelle quali è necessario il sostegno e il contributo della collettività. Le politiche sociali rivolte alle famiglie sono per la nostra giunta una priorità. E, nonostante questa fase incerta della finanza pubblica, cerchiamo di garantire i fondi selezionando le priorità di intervento: bambini, anziani e disabili restano per noi le tre categorie alle quali va data in prima istanza una risposta. Anche il piano famiglia regionale 2011 segue questo principio”.
Per quanto riguarda il Fondo Nazionale nell’ambito delle priorità concordate dall’intesa della Conferenza Unificata Stato-Regioni, si sono individuate due linee di intervento. La prima, finanziata con 1,4 milioni di euro, per il proseguimento dello sviluppo e del consolidamento del sistema integrato di servizi socio-educativi per la prima infanzia (0/3 anni), per l’attivazione di nuovi posti, per sostenere i costi di gestione dei posti esistenti e per il miglioramento qualitativo dell’offerta. La seconda, finanziata con 1,05 milioni di euro, per la realizzazione di altri interventi a favore delle famiglie, assicurando l’accesso prioritario alle famiglie numerose o in difficoltà economica, sulla base della valutazione del numero e della composizione del nucleo familiare e dei livelli reddituali. Per quanto riguarda il Piano Regionale 2011, 380mila euro sono destinati agli Ambiti territoriali. La finalità è quella di rendere disponibili strutture residenziali finalizzate all’accoglienza temporanea di vittime di violenze sessuali, di gestanti in difficoltà nella prosecuzione della gravidanza, di persone la cui permanenza nel proprio nucleo familiare costituisce motivo di grave pregiudizio per l’equilibrio psicofisico ed affettivo. Ma anche per garantire l’assistenza domiciliare a favore delle famiglie con portatori di handicap, anziani, gestanti o madri che per motivi di salute o di pesante carico familiare hanno difficoltà nell’assolvere agli impegni connessi alla vita quotidiana, adolescenti o giovani che manifestano segni di disadattamento. Ancora, per promuovere l’ampliamento dell’offerta dei servizi integrativi ai nidi per l’infanzia e forme di collaborazione tra Comuni e servizi privati, al fine di ampliare il sistema di offerta di servizi integrativi ai nidi soprattutto nei Comuni che non sono titolari di nidi pubblici e di concorrere al sostegno economico delle famiglie, attraverso la riduzione dei costi necessari alla fruizione dei servizi educativi privati autorizzati (nidi, centri giochi, centri bambini genitori). Con i restanti 100mila euro si finanzieranno i consultori familiari e gli interventi a favore delle associazioni familiari.