Gli abruzzesi e la differenziata: quanto ci credono?

raccolta_plasticaNon so dove va a finire, quindi non ci credo”. Ha risposto così la maggior parte degli abruzzesi che hanno risposto al questionario lanciato dal Codacons. E il risultato è uno studio realizzato in collaborazione con Corepla (il consorzio che si occupa della raccolta e riciclo dei rifiuti di imballaggi in plastica), i cui dati sono stati presentati a Roma.

Una ricerca che vede l’Abruzzo fanalino di coda nella raccolta differenziata, insieme a Campania (quasi scontato, considerata l’emergenza) e Puglia, mentre emergono come regioni “virtuose” Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Sardegna, Liguria e Umbria.

Dalla ricerca è emerso, dunque, che la totalità degli intervistati considera la plastica un fattore di progresso, anche se il 40 per cento circa degli intervistati chiede un maggior servizio di raccolta e il riutilizzo dei manufatti in plastica. L’85 per cento degli intervistati fa la raccolta differenziata e le bottiglie sono le più raccolte dagli italiani. Gli italiani, tuttavia, chiedono maggiori informazioni sui servizi e sulle tipologie di rifiuti da mettere nella raccolta differenziata, sul ciclo della raccolta e del trattamento del rifiuto. Motivi, questi, che frenano la diffusione della differenziata.

“Da questa ricerca” commenta Cesare Spreafico, direttore Generale di Corepla “emerge un rapporto positivo degli italiani con la plastica. Anche se con differenze tra regione e regione, la realtà del riciclo è oramai affermata, ma c’è ancora molto da fare”.

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