“La diga di Ponte Chiauci – ha affermato il presidente Chiodi – rappresenta un’opera strategica per Abruzzo e Molise, dopo decenni di sofferenza idrica che hanno creato disagi all’intero sistema. Con quest’opera abbiamo realizzato finanziamenti che altrimenti l’Abruzzo avrebbe rischiato di perdere. L’impegno della Regione Abruzzo nel reperire e veicolare fondi per quest’opera, è stato fondamentale. La diga, inaugurata qualche mese fa, dimostra come si possa lavorare in sinergia per la realizzazione di progetti di importanza vitale per il nostro territorio. La politica in questo caso ha dato risposte importanti e concrete alle esigenze dell’intera comunità del Vastese e della Val di Sangro. Questa è un’opera dalla grande valenza – ha proseguito il presidente – a dimostrazione di come si possano mettere in atto progetti di buona amministrazione fra Regioni. Con la costruzione di questa diga abbiamo dato un segnale forte per la risoluzione dei problemi dell’intero comparto agricolo abruzzese. Già riempito per un terzo, l’invaso garantisce, infatti, una fruibilità idrica in grado di coprire quasi l’intero fabbisogno della collettività. Una volta completata, l’opera sarà in grado di dare risposte reali e durature anche al comparto industriale della zona, e al territorio di confine molisano. Queste sono le opere che rispondono alla logica di buon governo che, come Regione, abbiamo messo in campo da tempo”.
L’assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, ha sottolineato la valenza territoriale della diga di Ponte Chiauci: “Si tratta di una vittoria importante perche si rischiava concretamente di perdere i fondi necessari alla costruzione dell’opera. Bisogna per questo dare atto all’intero Consiglio di amministrazione e al presidente Marchetti di aver ben operato per garantire il proseguimento di un’opera essenziale per le collettività delle due regioni. La diga – ha proseguito Febbo – oltre a risolvere in maniera decisiva i problemi di carenza d’acqua della zona dell’Alto Vastese, garantirà allo stesso tempo un’importante risorsa per l’intera area industriale, e anche per l’approvvigionamento idrico civile. Con una portata iniziale di 4,5 milioni di metri cubi d’acqua. Abbiamo già lanciato – ha concluso Febbo – un segnale concreto per risolvere definitivamente la crisi irrigua del Sud della nostra regione”.
La diga di Ponte Chiauci misura una superficie di 127 ettari e un’altezza massima di 756,80 metri sul livello del mare. La conclusione dell’opera, con il riempimento a pieno regime dell’invaso, è prevista per il 2014, per un costo totale di 124 milioni di euro. L’ultimo finanziamento di 30 milioni di euro riguarda le opere di presidio (strada circumlacuale), opere di ristoro e risanamento ambientale (ricreazione dell’invaso naturale di Pescolancoano e recupero ambientale della cava) e messa in sicurezza del Trigno. L’invaso della diga di Ponte Chiauci servirà per l’uso irriguo dei distretti a destra e a sinistra del Trigno, per uso industriale e potabile negli agglomerati di Vasto, San Salvo e Montenero di Bisaccia e per la produzione di energia idroelettrica nel salto di Civitanova del Sannio. A invaso ultimato, viene stimata una produzione annua pari a 69 milioni di kwh. Ad oggi, dall’inizio dell’invaso avvenuto lo scorso 4 aprile, sono disponibili 4 milioni di metri cubi di acqua che, a regime, diventeranno 14, 2 milioni. Alla visita ha partecipato, tra gli altri, anche il senatore Fabrizio Di Stefano.