Pescara. L’ex presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Pace, e l’ex vice presidente della Fira, Vincenzo Trozzi, sono stati assolti perché il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto, dal gup del tribunale di Pescara, Angelo Zaccagnini, dalle accuse di associazione per delinquere, concussione e tentata concussione nell’ambito della vicenda su presunte tangenti nel mondo della sanità privata abruzzese.
Il gup ha invece condannato l’avvocato Pietro Anello a quattro anni per l’accusa di associazione per delinquere, abuso e truffa, e lo ha invece assolto perché il fatto non sussiste dal’accusa di corruzione. Anello dovrà, inoltre risarcire le parti civili di 250 mila euro. Il pool di magistrati, composto dal procuratore capo Nicola Trifuoggi e dai sostituti Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, aveva chiesto quattro anni per Pace e Anello, e tre anni e sei mesi per Trozzi.
Le reazioni (Paolucci Pd).”Siamo stati garantisti per tutta la durata delle inchieste, e lo restiamo adesso con le prime sentenze. Accogliamo positivamente il giudizio imparziale del tribunale di Pescara sull’ex presidente Pace che a nostro avviso non attenua le responsabilità politiche del centrodestra, che con la sua gestione negli anni 2000-2005 ha creato una voragine nei conti pubblici abruzzesi e costruito rapporti malati con la sanità privata”. Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci. “Attendiamo con fiducia un giudizio equo sull’intera vicenda giudiziaria della sanità. Continuiamo a sottolineare che negli anni 2005-2008, al posto dei debiti, sono state fatte riforme che hanno avviato il percorso di risanamento e la cui validità è confermata dalle sentenze della giustizia amministrativa. A noi il compito di proseguire la battaglia per una sanità efficiente e vicina alle esigenze dei cittadini – dice Paolucci – l’opposto di quello che sta realmente accadendo con i provvedimenti di Chiodi”.