Di fatto il nuovo orario penalizza fortemente i pendolari abruzzesi. Si tratta di un evidente arretramento delle politiche regionali in tema di mobilità: si va dalla riduzione dei treni, alla scarsa capacità del nuovo orario di rispondere a pieno alle esigenze dei pendolari fino al colpevole allungamento dei tempi di percorrenza.
Sotto questo aspetto, il nuovo orario invernale di Trenitalia Abruzzo non riesce affatto a dare quelle risposte in tema di servizio che i pendolari attendono da anni”.
E’ quanto scrive in una nota il Comitato spontaneo dei pendolari Sulmona-Pescara.
“Non entriamo nel merito di un contratto di servizio che prevede costi più alti rispetto al passato a dispetto dei 300 mila chilometri in meno che è chiamata a percorrere Trenitalia, ma il nuovo orario così pensato, scritto e sottoscritto – afferma il comitato – è un pugno allo stomaco di migliaia di cittadini abruzzesi che in tutti questi anni hanno mostrato una grande maturità raccogliendo l’appello a servirsi del trasporto pubblico.
Dopo anni di regolarità di servizio, siamo costretti a pagare il prezzo di un capriccio politico che ha preteso e naturalmente ottenuto da Trenitalia un (presunto) collegamento super veloce Pescara-Roma in 3ore e 22 minuti. I pendolari che pagano il prezzo più alto, manco a farlo apposta, sono quelli della linea Sulmona-Pescara.
In questa tratta, tradizionalmente e storicamente trafficata, si registrano le penalità più evidenti: soppressione di 6 treni, di cui 4 ad altissima incidenza pendolari.
Un esempio, Trenitalia e Regione Abruzzo hanno deciso la soppressione del treno in partenza da Sulmona alle 7:25 e arrivo a Chieti alle 8:15 e Pescara 8:30 ad altissima frequenza, vitale per lavoratori e studenti; allungamento dei tempi di percorrenza della tratta.
Si va da 1 ora e 22 minuti fino a 1 ora e 37 minuti per una media di 1 ora e 27 minuti, 15 minuti in più rispetto alla media attuale. Dieci anni fa per raggiungere Pescara da Sulmona il treno impiegava poco più di un’ora. aumento del 10/15% del biglietto ordinario di viaggio.
L’aumento è scattato qualche mese fa, una sorta di antipasto all’indecoroso piatto che Trenitalia e Regione Abruzzo hanno propinato qualche mese dopo a migliaia di pendolari; la soppressione dei treni, inoltre, non porterà ad un miglioramento del materiale rotabile, che rimarrà lo stesso a fronte di una utenza costretta a subire un riduzione dell’offerta.
L’orario invernale varato da Trenitalia e Regione Abruzzo – si legge ancora nella nota – mostra la totale insensibilità della società e dell’istituzione regionale alle ragioni e alle istanze di migliaia di lavoratori e studenti. Ed è per questo motivo che chiediamo ai rappresentanti politici del territorio di farsi portavoce del grave dissenso dei pendolari in merito al nuovo orario.
Chiediamo – conclude il comitato – che il sindaco di Sulmona si faccia capofila dei sindaci della Valle Peligna e dei comuni della tratta Sulmona-Pescara per chiedere alla Regione Abruzzo e a Trenitalia di rivedere l’impianto dell’orario invernale in modo da renderlo più rispondente alle esigenze dei pendolari”.