In particolare il numero di mezzi pesanti per il trasporto di merci (autocarri, rimorchi, semirimorchi, trattori e motrici stradali) è passato da 122.696 a 111.742, con una diminuzione di 10.954 unità (che corrispondono al -8,9%).
Sempre dal 2010 al 2015 il numero di autobus in circolazione è passato da 3.259 a 3.192, con un calo di 67 unità (-2,1%). In Italia dal 2010 al 2015 il parco circolante di mezzi pesanti per il trasporto merci è diminuito di 40.264 unità (-0,9%) mentre quello di autobus è calato di 1.904 unità (-1,9%).
Questi dati emergono da una elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci, che fornisce anche un prospetto della situazione a livello provinciale.
Ne emerge che in Abruzzo l’unica provincia in cui il parco circolante di autobus dal 2010 al 2015 non è calato ma è cresciuto è Chieti (+0,7%). Tutte le altre province abruzzesi evidenziano dati negativi: L’Aquila (-4,3%), Pescara (-13,2%) e Teramo (-0,2%).
Nel comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci non vi sono province in cui il parco circolante dal 2010 al 2015 è aumentato. Tutte le province, infatti, evidenziano dati negativi, che vanno dal -4,7% di L’Aquila al -10,4% di Chieti.
I dati che emergono dall’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro segnalano che negli ultimi anni il numero di veicoli che sono usciti dal parco circolante è stato maggiore del numero di nuove immatricolazioni.
Questa situazione trae origine dalla crisi economica che ha colpito il nostro Paese. Da questa situazione di crisi, però, l’Italia ha già iniziato ad uscire, come testimonia anche il fatto che i dati sulle immatricolazioni di nuovi mezzi per il trasporto di merci e persone negli ultimi mesi sono particolarmente positivi.
Proprio grazie a questi dati molto positivi si può dire che è già in atto una ripresa della crescita del parco circolante di autobus e mezzi per il trasporto di merci, ripresa che non è ancora arrivata (come risulta evidente dai dati riportati più in alto) a recuperare pienamente il livello ante crisi, ma che comunque è il segnale di una inversione di tendenza che sta portando all’ingresso nel parco circolante di nuovi automezzi con dispositivi di sicurezza di gran lunga più efficaci e con livelli di emissioni di sostanze nocive molto minori rispetto ai vecchi mezzi.
In attesa, però, che tale tendenza si consolidi pienamente, resta il problema di come agire per diminuire le emissioni dei mezzi che sono attualmente in circolazione e per aumentare, al contempo, la sicurezza sulla strada, anche in virtù del fatto che l’età media dei mezzi in circolazione in Italia è piuttosto elevata.