“Ci risulta, però – ha dichiarato il Consigliere Carlo Costantini – che l’architetto Goio avrebbe finanziato l’acquisto di un terreno in area alluvionale, nel Comune di Fossa, sul quale è stato poi realizzato e anche inaugurato un complesso scolastico. Se così fosse, Goio avrebbe non solo finanziato un intervento escluso dalle proprie competenze ma, addirittura, consentito di realizzare un edificio destinato ai bambini in un’area notoriamente soggetta a rischio di alluvioni. L’edificio scolastico è stato realizzato in violazione delle norme di tutela previste dall’art. 80 della L.R. 18/83, ma anche delle previsioni contenute nel Piano Alluvioni vigente, che tende invece a delocalizzare tutte le strutture dalle zone alluvionali. E questo nonostante che gli abitanti di Fossa, ormai da molti anni, siano costretti a fronteggiare i danni causati dalle alluvioni, per le quali, questo sì, sarebbe stato auspicabile che il Commissario assumesse finalmente specifici provvedimenti.Siamo, più in generale, dinanzi all’ennesimo sviamento dagli obiettivi del mandato commissariale attribuito all’architetto Goio, il quale, mentre da un lato asseconda l’insediamento di strutture in zone alluvionali, dall’altro propone interventi massicci e cementificatori (mediante casse di espansione artificiali) che mal si conciliano con una visione d’insieme delle problematiche idraulico-ambientali del fiume Aterno”. Costantini chiede a Chiodi “di sapere se effettivamente è stato finanziato dal Commissario Goio, e per quale importo, l’acquisto del terreno nell’area alluvionale; se ciò rientra nelle sue competenze tecnico-istituzionali e per quale motivo, invece, non siano state affrontate e risolte le problematiche storiche che, già dal 1999, hanno investito insediamenti limitrofi al fiume Aterno”.