Poli di innovazione Abruzzo: più competitività sul mercato internazionale

alfredo_castiglioneSuperare la logica dei consorzi industriali e arrivare al 2013 (anno in cui finiranno i fondi strutturali a sostegno dell’economia regionale) con le energie economiche indispensabili per essere competitivi sul mercato nazionale e internazionale. E’ questo l’obiettivo dei Poli d’innovazione, come ha detto oggi a Pescara l’assessore allo sviluppo economico, Alfredo Castiglione.

“Si è chiusa la prima fase del bando” ha dichiarato “che è quella della individuazione dei domini, cioè una prima valutazione di merito sui progetti dei Poli candidati. E sono stati ammessi i primi domini (Agroalimentare, Automotive, Elettronica, Edilizia Sostenibile, Servizi avanzati, Tessile, Turismo ed Economia Ssociale e civile) che esprimono, però, un numero molto alto di aziende che li compongono. Due domini, quelli del settore Chimico Farmaceutico e dell’Energia, non sono stati ammessi per via di errori nella presentazione della domanda. Ma per implementare la programmazione dei poli e per dare la possibilità a questi ed altri settori importanti, abbiamo previsto un nuovo bando che potrà contare su ulteriori 3-4 milioni di euro, che andranno ad aggiungersi agli 11 milioni di euro già previsti per questa prima fase”.

Castiglione ha anche aggiunto che durante la fase negoziale, successiva all’individuazione dei domini, sarà possibile integrare la proposta progettuale con la partecipazione di ulteriori imprese e che la scadenza dei bandi relativi alla Ricerca e ai Servizi, per le aziende aggregate ai poli, il cui termine attuale è il 15 giugno, slitterà a settembre.

“In linea con la necessità di gestire diversamente il territorio, ai poli di innovazione, all’accordo di programma 2015 (finalizzato al potenziamento e alla creazione delle reti d’impresa) si aggiunge l’acquisizione di Sviluppo Italia Abruzzo, che consentirà di avere a supporto del sistema economico, un unico interlocutore in grado di rapportarsi con credibilità e autorevolezza con le imprese da un lato e con il Governo nazionale dall’altro. Questo modello verrà regolarizzato entro l’anno con una legge quadro sull’industria”.

 

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