Sviluppare un modello di intervento per la gestione dei servizi privati di assistenza familiare. Questo l’obiettivo del progetto di assistenza Trans Care, presentato questa mattina all’Aurum di Pescara e promosso dalla Regione Abruzzo nell’ambito del P.O. F.S.E. 2007-2013.
Il progetto consentirà alla Regione di regolamentare il mercato locale dei servizi di assistenza a domicilio, con l’obiettivo di rispondere alla crescente domanda di servizi qualificati proveniente dalle famiglie e dai cittadini bisognosi di cure e assistenza privata a domicilio. Al convegno ha partecipato anche l’assessore regionale al Lavoro e alle Politiche Sociali Paolo Gatti.
“Viviamo in un momento di oggettiva difficoltà di risorse e non solo per quel che concerne le politiche sociali” ha detto Gatti. “La sfida deve essere quella di migliorare gli attuali strumenti di welfare, cercando al tempo stesso di portare avanti una politica di innovazione. Oggi dobbiamo fare i conti con una situazione demografica diversa rispetto a trent’anni fa. L’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite rappresentano un dato di fatto che non si può disconoscere. L’Abruzzo ha oggi uno dei tassi più alti per quel che riguarda la presenza di popolazione in età adulta e in particolare over 65. Per questo diventa prioritario costruire una politica sociale che sia in linea con i cambiamenti della nostra società”. L’assessore ha poi puntato l’attenzione sul welfare, evidenziando l’importanza di “rivedere e ripensare l’attuale sistema di welfare. Bisogna capire cosa oggi può rappresentare il welfare e cosa no. In Abruzzo abbiamo già messo in campo politiche dirette per il cambiamento, mettendo al primo posto, come Regione, l’assistenza ai bambini, agli anziani e ai disabili. Il welfare non può però essere tutto e non può più essere quello che era negli anni Ottanta”.
L’assessore ha poi sottolineato come, in tempi di ristrettezze economiche, bisognerà rivedere la politica riguardante i finanziamenti regionali: “Prima venivano concessi contributi a pioggia. Oggi non può essere più così. Ma il lavoro della politica non basta. Occorre un impegno di tutti, associazionismo e società civile comprese, per un miglioramento dei servizi erogati. Dai progetti di Trans Care possano nascere oggi in Abruzzo nuove e interessanti opportunità lavorative, collegate all’implementazione di un modello di governo istituzionale nel settore dell’assistenza domiciliare, incentrata anche nell’incrocio fra domanda e offerta di lavoro”.