“Per la prima volta” ha spiegato l’assessore con delega alla Prevenzione collettiva, Luigi De Fanis “la Regione garantirà l’uguaglianza e la omogeneità dei protocolli sulla prevenzione, con l’obiettivo di allargare su tutto il territorio regionale gli screening su patologie che fanno registrare ancora alti livelli di mortalità”.
Le novità riguardano, in particolare, la prevenzione dell’Hiv. La Regione Abruzzo, prima in Italia, ha attuato il decreto del Ministero della salute sulla istituzione di un sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione.
“E’ un cambio di rotta fondamentale” ha aggiunto l’assessore “grazie anche alla grande professionalità del personale dipendente dell’Assessorato che mi onore di dirigere, poiché il sistema sanitario non interverrà più solo nella fase conclamata della malattia ma opererà in uno stadio precoce, quando le cure risultano più efficaci e la possibilità di incidere su comportamenti sessuali non consoni più concreta”.
Sul piano della prevenzione da Hiv De Fanis ha spiegato che “caduta l’attenzione dei media, a livello nazionale e, quindi anche abruzzese, si è notata una recrudescenza della malattia che va assolutamente arginata, vista la sua alta contagiosità”.
Tornando agli screening oncologici, per i quali la Regione ha stanziato sette milioni di euro, da ripartire tra tutte le Asl coinvolte, sono state illustrate procedure di esecuzione e target di riferimento. Per il tumore alla mammella, che interessa circa 170 mila donne di età compresa tra i 50 e i 70 anni, il richiamo è biennale. I centri interessati sono quelli radiologi e la chiamata è attiva e gratuita. Il tumore della cervice uterina, il richiamo è triennale e riguarda circa 373 mila donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Infine, per il tumore al colon retto, il richiamo è biennale e la popolazione interessata è di 343 mila abruzzesi tra i 50 e i 69 anni. “L’intervento della Regione per contrastare la diffusione di questi tumori” ha detto ancora De Fanis “è anche rivolto a promuovere una campagna di sensibilizzazione affinché si superino diffidenze riguardo alle modalità di esecuzione dello screening e si diffonda il più possibile l’attenzione dei cittadini abruzzesi”.